YouTube come mezzo di comunicazione. Il sito web che permette di caricare video, ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, dove un sempre più grande numero di utenti interagisce con i creatori di contenuti.
Questo fenomeno, ha dato un grande spunto alle aziende. Tramite collaborazioni o contenuti originali, hanno la possibilità di far conoscere i loro prodotti direttamente alle persone, inviandoli ai creators, che possono provarli e darne un giudizio.
La piattaforma offre quindi numerose possibilità, che spaziano nella conoscenza del singolo prodotto, fino addirittura a video interamente dedicati ad un item solo.
Molti la definiscono come la versione 2.0 delle televendite, altri come un marketing evoluto, più vicino al consumatore, sta di fatto che, è un fenomeno non indifferente.
Contenuti digitali e campagne web su YouTube, sfruttandone il potenziale come mezzo di comunicazione.
Su YouTube non è raro trovare video che sono delle dirette sponsorizzazioni di un prodotto.
Spesso e sovente, ai creators che vantano migliaia, se non milioni di iscritti, con altrettante visualizzazioni, vengono inviati i nuovi prodotti in anticipo.
Questa mossa permette di avere una maggiore visibilità, invogliando i nuovi utenti a provare e magari comprare i nuovi prodotti.
I contenuti digitali creati, sono quindi un mix di collaborazioni tra brand e youtubers che porta ad un’ampiezza comunicativa mai vista in precedenza.
Per questo motivo, non è raro vedere che marchi, spesso nascenti, per farsi conoscere, inviano i loro prodotti ( nella maggior parte dei casi i top di gamma ) agli youtubers più famosi.
Un fenomeno opposto, è quello delle campagne pubblicitarie nate per il web.
Queste campagne, nascono per l’utente della rete.
Saranno quindi campagne molto fruibili, spesso virali, con contenuti altamente condivisibili, per creare un’alta appetibilità comunicativa.
Spesso le famose campagne a soggetto, come quelle fatte per Budweiser, sono caricate interamente sui canali social, tra cui YouTube, dove l’utente ha la possibilità di commentare e interagire col contenuto.
Può essere considerata una rivoluzione ? Forse no, ma sicuramente è un bellissimo modo per farsi vedere, e anche un’innovazione nel campo pubblicitario.
Evoluzione dei canali in merito a questo cambiamento.
Se le aziende si evolvono, allora anche agli stessi creatori di contenuti, tocca la stessa sorte.
Sorte che viene guidata dalle esigenze di mercato, ove i più grandi competitors, dettano le regole, imponendo un trend crescente e altamente interattivo.
Una chiave di volta nel mondo web, che vive un’evoluzione costante.
Canali che diventano vetrine di contenuti per le grandi aziende, collaborano e quindi dedicano parte del loro tempo e del loro lavoro a pubblicizzare nuovi prodotti.
Esistono ancora i canali tradizionali dove giocano o parlano, ma anche in questo caso non è raro vedere nell’inquadratura prodotti brandizzati, dove il logo in bella vista è visibile a tutti.
Come sempre più frequente è la formula introduttiva “Ringrazio X per avermi inviato questo fantastico prodotto, trovate il link di Amazon in descrizione, usate il mio codice sconto.”
Canali che diventano promotori.
Aziende che si allacciano ai canali come mezzo di promozione, una svolta che nessuno avrebbe immaginato, ma che ha dato ( e sta dando ) risultati eccellenti nei settori delle vendite.
Sarà quindi questo il percorso futuro di molte aziende?
Pubblicità obbligatoria. Fastidiosa o modo per farsi conoscere ?
Un argomento molto spinoso. Gli ads di YouTube.
Quei brevissimi annunci che compaiono prima di ogni video, o a metà della visione.
Quegli annunci cui non vedi l’ora di schiacciare il tasto skip ad in basso a destra.
Quei 5 secondi che sembrano non finire mai. O peggio, le ads non skippabili.
Molti considerano questo fenomeno una piaga fastidiosa e la eliminerebbero immediatamente. La maggior parte delle persone non guarda nemmeno l’annuncio, fissa il timer dei 5 secondi esaurirsi.
Per le aziende invece, questo è considerato un modo per farsi conoscere.
Per il consumatore è un fastidio.
Ora, la vera domanda è, dove pende l’ago della bilancia? Dalla parte del consumatore o dell’azienda? Per ora dalla parte di YouTube, che sapendo che le persone guardano comunque i video, non tolgono gli annunci.
Ma una breve analisi qualitativa, espone il problema principale di questi brevi annunci: nessuno li guarda e sono fatti male.
Ha quindi senso continuare a puntare su questo ?
Non sarebbe meglio investire in campagne più belle e forti, magari anche lunghe qualche minuto, che danno un senso al brand?
YouTube come mezzo di comunicazione, perciò funziona e ha segnato un cambiamento totale nel mondo della pubblicità.