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WhatsApp, Facebook e Instagram: i social in down per ore

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I social network in down per più di sei ore

I colossi social di proprietà Zuckerberg vanno in down per ore. Dalle 17:30 ora italiana sino alle 23:50 circa, nessuna delle tre piattaforme dà alcun segno di vita e gli utenti iniziano a tremare. I tre social sembrano cancellati dalla Rete e con loro tutte le informazioni che contengono.

Il mondo si ferma quando i social smettono di funzionare?

Social in down: è il panico

Nella realtà iperconnessa della seconda deca del XXI secolo, il crollo dei principali social, l’inaccessibilità alle app, ai messaggi e ai dati, appare come un problema di ingente proporzione.

Tutti i servizi di proprietà Facebook scompaiono dalla Rete per quasi sette ore, registrando il più lungo down social mai vissuto. Le tendenze di Twitter impazzano di hashtag come #whatsappdown, #facebookdown e #instagramdown, e conta le presenze di tutte le vittime del blackout, che si riversano in uno dei pochi social rimasti in piedi.

Secondo DownDetector, sono state centinaia di migliaia le segnalazioni di disservizi, interruzioni e malfunzionamenti delle app. I problemi più diffusi sono stati l’impossibilità di aggiornare il feed di Instagram e di Facebook e l’assenza totale di ricezione o di invio di messaggi tramite WhastApp. Le ore di disconnessione forzata hanno riguardato quasi tutti il mondo, dai confini dell’Europa, sino alla Turchia, comprendendo ovviamente anche gli Stati Uniti.

Le notizie della notte suggeriscono che l’errore è stato interno ai server di Facebook, dunque totalmente dipendente dal colosso di Zuckergberg. Il blackout pare essere stato causato da modifiche alla configurazione dei router che coordinano il traffico di rete.

Cosa accade quando il mondo va offline

Per più di sei ore parte del mondo ha vissuto quasi completamente disconnessa. Nessun messaggio su WhatsApp, notifica su Facebook e storia su Instagram ha visto la luce.

Il down è costato a casa Facebook una perdita di circa 160 milioni di dollari per ogni ora di buio. Mentre il titolo in borsa ha avuto una flessione che è costata 6 miliardi di dollari.

Ma perché questo blackout ha avuto conseguenze tanto ingenti dal punto di vista economico?

È innegabile la gravità dei disservizi causati. Molte utenti, dotati di apparecchi digitali connessi a Facebook, non hanno potuto accendere la televisione, entrare in un sito, aprire la porta di casa. Le riunioni si sono bloccate, centinaia di comunicazioni lavorative non sono mai arrivate a destinazione. Ma ancora più grande è stata la paura di aver perso dati, informazioni, contatti.

Non essere reperibili, non poter comunicare facilmente terrorizza i cittadini di un’epoca in cui un messaggio viene inviato in pochi millesimi di secondo.

In un’era in cui tutto sembra poter essere svolto direttamente da remoto, l’assenza di possibilità di connessione ha messo in ginocchio tutti, anche lo stesso team di Facebook.

I dipendenti di Menlo Park hanno infatti dichiarato di non essere riusciti ad accedere agli uffici a causa dei badge non funzionanti e le loro comunicazioni interrotte a causa dei server delle mail di gruppo non funzionanti. Per risolvere il problema Facebook ha inviato una squadra di tecnici direttamente nei data center di Santa Clara, in California, per resettare manualmente i server.

Se Facebook stesso è stato vittima dei suoi disservizi risulta chiaro come l’intero globo ne sia dipendente e si comprendono le motivazioni nascoste dietro la perdita di una quantità di denaro così considerevole.

Per saperne di più sulle realtà legati ai nuovi media leggi anche: I mass media: dai media tradizionali ai new media

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