La posizione di Trump su Amazon fa capire quanto il mondo dell’e-commerce sia in continua espansione. E se è vero che l’evoluzione non può essere fermata, quello dei negozi online potrebbe diventare il nuovo modello predominante.
Trump: politiche antitrust contro Amazon
Donald Trump si schiera contro il colosso delle Internet Companies, la multinazionale Amazon Inc. Pare che il presidente degli Stati Uniti voglia attuare una serie di politiche antitrust. L’obiettivo è compensare lo squilibrio di mercato creato dalle economie dominanti come quella della compagnia di Jeff Bezos.
Secondo Trump, Amazon gode di vantaggi nati da una competizione sleale. Non paga abbastanza sulle vendite, e comunque troppo di meno rispetto ai competitor offline. Per questo, secondo il Presidente urge un rimedio urgente, che lui vede possibile grazie al caso del South Dakota.
Il caso del South Dakota: negozi online vs negozi offline
Il 17 aprile, infatti, la Corte Suprema americana dovrà decidere proprio sul caso presentato dallo Stato del South Dakota. Questi chiede di invalidare la sentenza del 1992, secondo la quale solo le aziende fisiche devono far pagare la tassa sugli acquisti in South Dakota. In questo modo, parrebbe che le aziende online godano di privilegi maggiori. Infatti, possono permettersi di far pagare molto di meno i servizi e i prodotti che vendono.
Ma Amazon cosa c’entra col caso del South Dakota?
Amazon non è direttamente coinvolta nel processo, ma se la Corte Suprema dovesse dar ragione al South Dakota tutti gli e-commerce e le aziende che vendono su internet subiranno degli impatti negativi.
Inoltre, il solo fatto che Trump si sia schierato apertamente contro l’azienda di Jeff Bezos, criticando anche il Washington Post, di proprietà dello stesso Bezos, ha fatto perdere alla multinazionale dell’e-commerce fino al 4% in Borsa.
Axios.com e le dichiarazioni di Trump su Amazon
Axios.com scrive che Trump «è ossessionato da Amazon». Basta questo per far tremare di nuovo i mercati e affossare ancora di più l’azienda di Bezos. Trump odia il modello economico di Amazon, perché – dice – “capace solo di distruggere le piccole economie locali” e di creare disoccupazione. E attribuisce sempre ad Amazon la causa dei problemi finanziari del servizio postale di stato Americano (USPS). Un’ipotesi che in molti ritengono infondata, soprattutto perché il Presidente non presenta mai dai dati statistici reali.
La contraddizione americana: il Pentagono firmerà contratto con Amazon
In piena contraddizione, però, pare che il governo federale americano stia per firmare un contratto di dieci miliardi di dollari proprio con Amazon, per lo sviluppo di un servizio di cloud computing destinato al dipartimento della Difesa.
Bloomberg riporta che aziende come Oracle, Microsoft e Ibm, che concorrevano affianco alla multinazionale dell’e-commerce, abbiano accusato il Pentagono di aver favorito Amazon nella contrattazione, come se fosse già stabilito da prima.
L’universo degli e-commerce in continua espansione
Qualunque sia la ragione, questo ci fa capire una cosa importantissima. E cioè quanto stia diventando sempre più grande, competitivo e importante il mondo degli e-commerce. Tale da far scomodare addirittura il Presidente degli Stati Uniti d’America, che da rappresentante del partito conservatore è sicuramente più restio ai modelli economici più innovativi.
E se è vero che il futuro e l’evoluzione non possono essere fermati, forse, quando le acque si saranno calmate, faremmo tutti bene ad aprire un e-commerce e a spostare parte dei nostri investimenti proprio sul mercato online.