Negli ultimi anni, il concetto di sostenibilità ha assunto un ruolo chiave non solo per la politica, ma anche per le imprese. Essere sostenibili significa prima di tutto trattare in modo equo e solidale il nostro ecosistema, cercando di limitare quelle pratiche che stanno ormai lentamente distruggendo il pianeta.
Con sostenibilità non si fa esclusivamente riferimento all’utilizzo di carburanti fossili o alle emissioni di CO2 da parte delle aziende o dei trasporti. Anche gli sprechi alimentari, che possono avvenire sia in un contesto “domestico” che lungo una filiare produttiva, rappresentano una importante sfida dello sviluppo sostenibile.
L’UNEP (United Nations Environment Programme) presenta ogni anno un report che monitora e spiega gli impatti dello spreco di cibo sulla società e sull’ambiente. L’indagine stima che una percentuale tra l’8 e il 10% delle emissioni di gas serra sia causato proprio dal cibo non consumato.
I dati raccolti dall’UNEP nel 2019 rivelano che circa il 17% del cibo che viene coltivato e prodotto non verrà mai consumato. Statisticamente, è come se ognuno di noi sprecasse circa 121 kg di prodotti alimentari ogni anno.
Non è difficile comprendere come questo trend abbia un impatto estremamente negativo anche sull’ambiente.
Dal 2015 Too Good To Go, società danese fondata da un gruppo di giovani ragazzi, si impegna attivamente a combattere lo spreco alimentare.
La storia e gli obbiettivi di Too Good To Go
Too Good To Go è un servizio nato in Danimarca nel 2015 dall’idea di tre ragazzi, allarmati dal dilagante tema dello spreco alimentare. Il giovane team, dopo aver visto un ristorante gettare l’ennesimo sacco di cibo non consumato durante la giornata, ha deciso di mettersi in gioco e di cercare una soluzione concreta allo spreco di cibo.
Nel 2016 Too Good To Go diventa un’applicazione mobile, espandendosi in pochi anni in più di dieci paesi. L’applicazione approda in Italia nel 2019, dando vita sin da subito ad un movimento di Waste Warrios che si prefigge l’obbiettivo di cambiare le abitudini del consumatore, dei negozianti e delle istituzioni.
L’applicazione consente agli utenti di acquistare i prodotti alimentari che bar, ristoranti, pasticcerie o negozi non sono riusciti a vendere durante la giornata.
La più grande sfida di questa applicazione anti-spreco in Italia risiede soprattutto nello scetticismo dei consumatori verso gli alimenti “invenduti”. Il cibo che non viene venduto in pochi giorni viene infatti visto come scarto o come un qualcosa di “non più commestibile” o non più buono come prima.
Un ulteriore sfida risiede nelle abitudini degli italiani di mangiare ad orari ben definiti. E’ molto difficile che alcune tipologie di alimenti (come per esempio i cornetti o altri dolci solitamente mangiati a colazione) vengano vendute durante tutto l’arco della giornata.
L’obbiettivo di Too Good To Go è proprio quello di cambiare gli atteggiamenti negativi dei consumatori verso il cibo invenduto, invitando anche le attività a non gettare immediatamente gli alimenti invenduti.
Come funziona e a chi è rivolto
L’applicazione consente agli utenti di acquistare il cibo invenduto di bar, pasticcerie, ristoranti, supermercati e negozi. Gli user, attraverso i servizi di geolocalizzazione presenti sul proprio dispositivo mobile, possono visionare su una mappa gli esercizi che aderiscono all’iniziativa, ordinando la categoria di cibo che preferisce.
Dopo aver selezionato il negozio o il ristorante, sarà necessario fissare l’orario di ritiro. L’utente dovrà infatti presentarsi personalmente presso l’esercizio selezionato, mostrando ai commercianti il codice univoco che viene attribuito all’ordine.
Sebbene sia possibile scegliere la tipologia di negozio presso cui acquistare, non è possibile decidere quali alimenti ritirare. Verrà infatti acquistata una “Magic Box“, ovvero un sacchetto a sorpresa il cui contenuto è oscuro al consumatore.
Il vantaggio principale che spinge gli utenti ad acquistare su Too Good To Go è il prezzo: ogni “scatola magica” oscilla tra i 2 e i 6€. Il risparmio dei consumatori che utilizzano l’applicazione è pari quasi al 70%.
Una volta completato l’acquisto, sarà possibile recensire il negozio.
Sebbene il target di Too Good To Go sia piuttosto ampio, la maggior parte degli utenti fa parte di una fascia di età che va dai 18 ai 34 anni.
Il grande successo di Too Good To Go
In Italia, l’applicazione ha sin da subito avuto un grande successo. Ad oggi Too Good To Go conta più di 170 mila utenti e ha aiutato a salvare più di 42 mila pasti. Questo ha sicuramente avuto un impatto positivo sull’ambiente, contribuendo a risparmiare più di 105 mila kg di CO2.
Too Good To Go si è mostrata particolarmente attiva anche durante la pandemia da Covid-19. Moltissimi prodotti sugli scaffali dei supermercati sono rimasti infatti invenduti a causa del lockdown, che ha notevolmente influito sull’economia e sulle abitudini dei consumatori.
Proprio per questo motivo l’applicazione ha lanciagto la “Super Magic Box“, che ha visto il sostegno di oltre 150 esercenti e che ha permesso il consumo di una grande quantità di beni alimentari prima che fosse troppo tardi.
Durante la seconda giornata della terza edizione di EcommerceWeek, si è ampiamente discusso della sostenibilità e della lotta che molte aziende stanno intraprendendo contro l’inquinamento.
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