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Sergio Marchionne, il manager che salvò la FIAT

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Sergio Marchionne

Sergio Marchionne è il grande leader e manager illuminato che salvò la Fiat dal fallimento in soli tre anni.

Convinto della necessità di un consolidamento dell’auto, “un settore a metà strada tra paradiso e inferno” ne fece della FIAT la settima casa automobilistica mondiale, rivitalizzandone l’immagine e la capacità competitiva.

Al centro delle relazioni politiche globali ma senza alcuna intenzione di far parte di quel mondo, per Sergio Marchionne nessun codice di abbigliamento rigoroso, niente vita glamour, meglio un libro o una buona cena.

La vita di Sergio Marchionne

Era il 17 giugno 1952 quando in Italia nasceva Sergio Marchionne. Figlio di un maresciallo dei carabinieri emigra in Canada con la famiglia all’età di 14 anni. Consegue tre lauree, la prima in Legge alla Osgoode Hall Law School of York University, un Master in Business Administration (MBA) presso la University of Windsor e una laurea in filosofia conseguita presso l’Università di Toronto.

Prima di essere il “salvatore” della Fiat Sergio Marchionne è stato avvocato, consulente, commercialista e revisore.

La carriera da manager di Marchionne inizia invece in Svizzera, dove risana conti e bilanci. Ma è nel 2004, alla morte di Umberto Agnelli, che viene nominato amministratore delegato della Fiat.

All’epoca era poco più che uno sconosciuto. Tra le fila della Fiat echeggia solo una domanda “ma Marchionne chi?”.

Agnelli lo conosce grazie ai rapporti tra SGS e Fiat, apprezzandolo a tal punto da inserirlo nel Consiglio di Amministrazione.

Tuttavia in quegli anni le condizioni della Fiat sono tutt’altro che buone. Il bilancio del 2003 mostra debiti che ammontano a 22 miliardi.

Marchionne alla Fiat

Sergio Marchionne approda in Fiat con gli abiti dello straniero. Di lui si conosce il percorso professionale, gli anni in Canada, ma soprattutto tutti temono la sua inesperienza nel settore automobilistico. Eppure non sono quelle le competenze che gli sono richieste.

La Fiat è in dissesto e lui, è l’uomo dei conti. Stravolge gerarchie, manager, dirigenti. Nei primi quattro anni taglia costi e snelisce la gestione. Lo stile è diretto e informale, ma sempre aperto al dialogo, tanto che perfino il rapporto coi sindacati è sereno. Nel 2005 assume la guida di Fiat Auto, rinegozia l’accordo con General Motors e il debito con le banche.

Nel 2006 viene nominato Cavaliere dell’Ordine al merito del Lavoro e tra il 2007 e il 2008 riceve due lauree honoris causa.

La sua strategia funziona, è innegabile.

Dal 2004 al 2008 il fatturato passa da 45,6 miliardi a 59,6. A crescere è anche il numero dei dipendenti e il patrimonio netto, che supera la soglia dei 10 miliardi di euro.

Accordo Fiat-Chrysler

Il 2008 è l’anno della crisi e a risentirne è anche il settore automobilistico statunitense. I colossi americani faticano e Marchionne vede nella crisi un’incredibile opportunità.

Conquistata la fiducia dell’allora presidente statunitense Barack Obama, ottiene il 20% di Chrysler, e in un paio di anni giunge a detenerne la maggioranza. Nel primo trimestre 2011 Chrysler torna all’utile, e il gennaio del 2014 la Fiat ne completa l’acquisizione.

È il 12 ottobre 2014 quando nasce ufficialmente FCA, Fiat Chrysler Automobiles, divenendo il settimo gruppo automobilistico del mondo.

Gli ultimi cambiamenti di Sergio Marchionne

Marchionne negli anni opera una rivoluzione interna. Riqualifica fabbriche, modernizza gli impianti, tutto riducendo la distanza tra operai e impiegati, inserendo la figura del team leader. Ogni stabilimento sotto Marchionne ha un suo ruolo. L’unico a essere dismesso è quello di Termini Imerese, in provincia di Palermo.

Nel settembre 2014 sostituisce Luca di Montezemolo alla presidenza della Ferrari.

Il 21 luglio 2018 è però costretto ad abbandonare il consiglio di amministrazione di FCA a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute. A sostituirlo è Michael Manley, in precedenza responsabile del marchio Jeep.

Il percorso discusso, amato, contestato, ma senza dubbio di grande successo di Sergio Marchionne si conclude, inaspettatamente, il 25 luglio 2018, in un ospedale di Zurigo.


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