Terminate le festività natalizie, come tradizione vuole, hanno inizio i saldi invernali!
Il periodo dei saldi é molto atteso da tutti. I consumatori cercano prodotti, sopratutto di marca, che non hanno potuto acquistare in precedenza, mentre i negozianti svuotano i loro magazzini di merce che non sono riusciti a vendere in precedenza per far posto a nuovi stock di prodotti.
Durante questo periodo siamo abituati a vedere fiumi di gente riversarsi nei negozi per accaparrarsi i migliori prodotti a prezzi più bassi. Ma un’indagine realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research, rileva come ci sia in atto un’inversione di tendenza nelle abitudini di acquisto degli italiani durante il periodo dei saldi.
Calano gli acquisti durante i saldi
Il primo dato da segnalare é un calo del 2,2% di italiani che compreranno nel periodo dei saldi. Infatti, mentre nello stesso periodo dello scorso anno gli italiani che hanno acquistato durante i saldi invernali sono stati il 61,5%, quest’anno la percentuale non supera il 58,3%.
Sono sempre le donne a fare la parte del leone con oltre il 63% che usufruirà dei saldi, seguite dalla fascia giovanile che va dai 18 ai 34 anni e dai consumatori in possesso di un titolo di studio medio / alto, mentre a livello territoriale non si segnalano grosse differenze tra le regioni del nostro paese
Tra le categorie merceologiche maggiormente interessate troviamo i “capi di abbigliamento” con il 95%, le “calzature” (63%), gli “accessori” (29,3%) gli unici a registrare una tendenza positiva, la “biancheria intima” (23,4%), gli “articoli sportivi” (20,5%), la “pelletteria” (16,4%), “la biancheria per la casa” (16%).
Infine, si registra una prevalenza ad acquistare presso negozi abituali, che sono già soliti visitare nel corso dell’anno.
Aumentano gli acquisti online
Se da un lato, come abbiamo visto, si registra un lieve calo nelle vendite presso i negozi tradizionali, dall’altro aumentano gli acquisti effettuati attraverso il canale dell’online.
L’indagine ha rilevato una crescita del 10% della quota di consumatori che utilizzano il web per effettuare i propri acquisti; ben il 37,0% contro il 27,0% dello scorso anno.
A differenza degli acquisti presso i negozi tradizionali – effettuati principalmente da donne – sono in prevalenza gli uomini che si rivolgono maggiormente ad un punto di vendita virtuale; nello specifico coloro che sono in possesso di un titolo di studio medio / alto.
Come per il commercio offline, anche per il commercio elettronico non si registrano particolari differenziazioni a livello territoriale; mentre appare più significativa la distanza generazionale tra le fasce d’età inferiori ai 44 anni e quelle superiori, meno propense all’uso della rete.
La maggioranza dei consumatori che sono soliti acquistare on line “spesso” o “molto spesso”, dichiara che il canale online sia generalmente più conveniente rispetto ai punti vendita tradizionali. Nello specifico, a pensarla in questo modo sono soprattutto le donne ed il segmento di popolazione più giovane (fino a 44 anni).
Conclusioni
Dalla lettura di questi dati si evince come gli italiani stiano diventando sempre più sensibili alla tematica legata al commercio elettronico; anche se con alcune zone d’ombra.
Innanzitutto, dal lato della domanda esiste ancora un gap tra uomini e donne, e tra più giovani e meno giovani. Un dato che ci fa capire come il problema del digital divide rimane ancora una questione di primaria importanza. Dal lato dell’offerta, invece, sono ancora molti i commercianti che non si decidono a prendere in considerazione le opportunità offerte dal commercio elettronico.
Resta comunque da segnalare un trend complessivamente positivo per il commercio elettronico, segno che stiamo andando sulla buona strada.