Quali sono i limiti dell’intelligenza artificiale? Che cosa dobbiamo aspettarci in futuro da una simile tecnologia?
L’AI è sicuramente il trend tecnologico più entusiasmante degli ultimi tempi. Pensando al rapporto che intercorre tra uomo e macchina oggi viene da commuoversi all’idea di ciò che riusciremo a fare in futuro. Macchine che potranno fare cose al posto nostro, decidere in nostra vece, in una pluralità di settori: dall’automotive alla sanità ai social alle risorse umane alle sentenze legali.
Quali sono le potenzialità dell’intelligenza artificiale?
Le potenzialità dell’intelligenza artificiale sono apparentemente senza fine, e non è un caso che l’opinione pubblica sia dimidiata da pareri contrastanti in merito. Fino a quanto saremo in grado di controllare l’AI? Fino a che punto l’integrazione uomo-macchina potrà dirsi proficua?
Se stiamo a considerare gli accoliti del transumanesimo, e leggiamo “Essere una macchina” di Mark O’Connell, scopriremo come si stiano compiendo test sperimentali per caricare i dati della nostra mente su un supporto robotico che possa sopravviverci. Anche la crionica fa leva sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale. Il suo obiettivo? Conservare i corpi delle persone per scongelarli in un dato momento futuro. Come? Decapitando la salma e sostituendo i fluidi corporei con liquidi antigelo.
E quali sono i suoi limiti?
Ci sono dei limiti circoscritti all’intelligenza artificiale che ancora non sono stati risolti. Gli algoritmi AI non forniscono spiegazioni sul perché di certi loro comportamenti. L’AI è programmata per funzionare e svolgere un compito particolare, ma non possiede le ragioni di fondo di una simile mansione.
Inoltre i computer sono infallibili solo quando li si programma per svolgere un singolo compito. Non sono capaci di eguagliare l’intelligenza umana per le altre abilità. Il multitasking è un concetto che non possono ancora fare proprio. Ad ogni modo, il cambiamento tecnologico procede alla velocità del suono e presto o tardi si potrà raggiungere l’AGI: Artificial General Intelligence. E sarà allora che AI e mente umana potranno dirsi alla pari.