Privacy online: tre cose da sapere. All’indomani della fotografia scattata da Mark Zuckerberg, nella quale si ritraeva con del nastro adesivo appiccicato alla webcam del suo pc, sono molti i siti web e i blog che hanno deciso di riportare il tema della privacy a quel grado di visibilità e consapevolezza che dovrebbe sempre pertenergli.
Privacy online: tre cose da sapere
La tutela della privacy è una tematica molto delicata e pungente per la maggior parte degli utenti online. Naturalmente, ognuno di loro vorrebbe avere la garanzia di una protezione 24/7 e fuori da qualunque genere di rischio, pericolo o stortura anche soltanto velatamente preannunciata. Riuscire ad assicurarsi una copertura efficace, tuttavia, è un mestiere complesso e spesso fattivo di numerose interpolazioni. Qui di seguito, abbiamo elaborato una lista di tre consigli utili per tutti coloro che intendono saperne di più su tale tematica.
1) Rispetto delle regole
Il nuovo Regolamento UE 2016/679, entrato in vigore lo scorso 24 maggio, ha permesso un significativo passo avanti in materia di dati personali e relativo trattamento. Ma la strada per un aggiornamento decisivo e comprensivo di tutte le innovazioni tecnologiche che ci sono state e continuano a verificarsi, soprattutto all’estero, nella vita digitale, è ancora lunga.
2) Conoscenza dei rischi in gioco:
Non è un dato di fatto da sottovalutare tanto apertamente. La maggior parte degli utenti online non possiede una conoscenza adeguata in materia di sicurezza sul web e protezione dei dati personali; elementi vitali ed essenziali attorno ai quali è necessaria una preparazione eccellente e priva di pecche o lacune di sorta. Questo vale sia per la conoscenza diretta che per quanto attiene alla scelta di coloro che sono incaricati di garantirla, una simile protezione. Spesso, per mancanza di tempo o di voglia, ci si affida al parolare di un tecnico o un operatore o presunto esperto di security; senza porsi eccessive domande circa l’effettive competenze e capacità tecniche necessarie per il lavoro.
3) Impegno a informarsi e aggiornarsi continuo:
La fotografia scattata da Mark Zuckerberg ha generato una scia di reazioni ilari da un lato, e come scandalizzate dall’altro. Al di là dell’effetto burlesco che ha ottenuto, l’immagine è particolarmente indicativa per tracciare una sorta di bilancio della situazione in corso; come è stato fatto notare in un recente articolo. Gli utenti online non sono così consapevoli dei rischi in cui possono incorrere ogni giorno sul web, e preferiscono risparmiarsi la noia del dover ricorrere a soluzioni di sicurezza fattive e tempestive, e allora poco importa se il fondatore di uno dei maggiori colossi del mercato digitale si ingegna di proteggere la propria privacy in una maniera tanto primitiva e all’acqua di rose.