Marchio conosciuto e famoso in tutto il mondo, Porsche è da sempre un simbolo nella categoria delle auto sportive. Oltre al progresso tecnico, tecnologico ed estetico, la storia di Porsche come casa automobilistica è costellata di successi e grandi vittorie sui circuiti più importanti del mondo.
La storia dello studio Porsche
L’anno di nascita del marchio Porsche è il 1931, anno della fondazione da parte di Ferdinand Porsche dello studio di progettazione e ingegneria Dr. Ing. h.c. F. Porsche GmbH. Dopo gli studi a Vienna, Ferdinand collabora inizialmente con altri ingegneri a progetti per la realizzazione di auto elettriche, ibride e a trazione integrale.
Nonostante lo studio si trovi a Stoccarda, è a Vienna che Ferdinand successivamente in compagnia del figlio lavora alle sue auto e a tutti i suoi progetti.
Il figlio Ferdinand Anton Porsche passerà al comando nel 1951 dopo la morte del padre, decidendo di spostare la sede della casa automobilistica a Stoccarda, il luogo d’origine della famiglia Porsche e base dello studio di progettazione fondato da Ferdinand.
La prima auto progettata da Ferdinand è il Maggiolino Volkswagen, la “macchina del popolo” in una traduzione letterale, voluta fortemente dal regime tedesco. Ma questo primo modello non soddisfa a pieno le aspettative, portando Ferdinand a ricevere pressioni per la progettazione di una macchina sportiva, dalle prestazioni più elevate.
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La prima Porsche: il modello 356
Il primo modello di auto sportiva targata Porsche vede la luce nel 1948. Si tratta del modello 356, prodotto in versione cabrio e coupé. La meccanica riprende le innovazioni del motore Volkswagen, implementate per raggiungere livelli molto alti di prestazione. La novità assoluta sta nell’estetica, con una carrozzeria disegnata per risultare elegante e aerodinamica.
La Porsche 356 ebbe un grande successo fra le masse, affermandosi come primo modello di una lunga serie di automobili riconoscibili in tutto il mondo, per le linee uniche che ne caratterizzano l’aspetto e per le prestazioni.
Come nasce il logo di Porsche
L’acquisizione da parte di Ferdinand Anton è stata decisiva per l’evoluzione della casa automobilistica. L’idea di Ferdinand Anton era quella di rendere Porsche un grande marchio delle auto sportive, riconoscibile in tutto il mondo. Per farlo, crea un logo definitivo: unisce in uno scudo gli stemmi della città di Stoccarda e di Württemberg, sua regione di origine; al centro un cavallo e rami di corna di cervo.
Il logo ottiene subito l’autorizzazione d’uso dalle autorità di riferimento, sia del comune di Stoccarda sia del governo federale di Württemberg. Dal 1953 in poi ogni Porsche è fregiata dal suo maestoso simbolo, che riporta nella sommità il nome della casa.
Quali sono le auto sportive Porsche
Con i suoi veicoli sportivi Porsche partecipa a ogni tipo di gara automobilistica, collezionando successi che ne hanno consolidato il nome nel tempo. Targa Florio, Formula 1, Rally di Montecarlo, Dayton, 24 Ore di Le Mans sono solo alcune delle manifestazioni motorsport cui i veicoli Porsche partecipano, sbaragliando la concorrenza.
Agli inizi degli anni Novanta la Porsche comincia a dedicarsi alla produzione di serie, trascurando le corse.
Indubbiamente il modello più famoso prodotto dalla casa automobilistica Porsche è il 550 Spyder, lanciata sul mercato nel 1953. Si tratta di una “barchetta”, nota non solo per aver regalato alla casa la prima vittoria importante nella Targa Florio del 1955, ma soprattutto per essere stata nello stesso anno l’ultima auto guidata da James Dean. Un’auto iconica per molti aspetti, seguita da modelli altrettanto rilevanti per la storia di Porsche.
Nel 1963 il terzo Ferdinand della famiglia entra in azienda, progettando la 911, un mito su quattro ruote sia in ambito agonistico, sia perché ottima per la guida su strada. Il successo del marchio cresce e si consolida per tutti gli anni Sessanta e Settanta, culminando nel 1977 con il riconoscimento di Auto dell’Anno al modello 928.
Insieme ai nuovi modelli, come la 959 coupé del 1968 considerata l’auto più evoluta del periodo, la 911 subisce sostanziali modifiche e miglioramenti tecnici.
Con il passare del tempo Porsche, partendo dalle auto sportive, è diventata una casa automobilistica in grado di soddisfare le esigenze di più e diverse tipologie di clienti. Le ultime novità in termini di veicoli mostrano lo sguardo volto al futuro e all’innovazione.
Nel 2002 debutta la Porsche Cayenne, il primo SUV del marchio, seguita nel 2003 dalla Carrera GT. Nel 2009, con l’inaugurazione del museo del marchio di Stoccarda, vede la luce la Porsche Panamera, auto sportiva a quattro porte.
Il 2012 è l’anno della svolta; il marchio viene acquistato dal famoso gruppo Volkswagen, un gruppo automobilistico molto prolifero che piazza ogni anno sul mercato circa 100.000 vetture. L’acquisizione non blocca di certo la spinta evolutiva di Porsche, cui team progetta la supercar ibrida modello 918 presentata nel 2013.
La mission Porsche per la sostenibilità
Con la sostenibilità che diventa una sfida strategica e operativa per tutte le aziende nel mondo, l’obiettivo di Porsche è quello di rispondere alle richieste della società. Alla base dell’impegno di Porsche c’è responsabilità ambientale, portata avanti con l’adozione di misure efficaci che puntano a rendere sostenibile l’intera catena produttiva, dalla progettazione fino allo smaltimento dell’usato.
I focus di interesse per Porsche sono:
- Puntare alla crescita del valore aggiunto
- Raggiungere la carbon neutrality
- Ripensare l’economia circolare in termini di conservazione delle risorse
- Trasformare gli organi interni dell’azienda mantenendo l’attenzione sulle persone
Porsche resta ancora oggi uno dei marchi che meglio rappresentano l’innovazione tecnologica e il progresso sociale.
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