Nuove tendenze di acquisto online e offline, quali sono? Sale il livello degli acquisti online in Italia, ma a due velocità secondo uno studio pubblicato da Nielsen. Un’alta percentuale sulla prenotazione di voli e una più bassa per i generi alimentari. Contro il 42% dei biglietti aerei, solo l’8% degli acquisti è indirizzata alla seconda tipologia di beni, dove in Inghilterra la percentuale sale al 26%.
In cima alla classifica di acquisti nazionali, vediamo, inoltre, beni d’intrattenimento come libri e cd.
Per quanto riguarda l’effettiva modalità di acquisto, si delineano due tendenze. Avvicinare un prodotto in negozio (avviene soprattutto con l’abbigliamento) e acquistarlo online al miglior prezzo offerto; o condurre una ricerca sul web per poi recarsi al punto vendita.
Nel secondo caso, rifacendoci a un documento pubblicato da UPS – società leader nelle spedizioni – sviluppato in collaborazione con comScore, lo spostamento del cliente dalla piattaforma virtuale a quella retail è dovuta a elevati costi di spedizione e tempi di consegna. Per non parlare delle difficoltà che ancora si incontrano nel rendere la merce che non ci ha soddisfatti appieno.
Lo studio di UPS sulle nuove tendenze d’acquisto online e offline in Italia
Lo studio di UPS, indica un profilo italiano di consumatore virtuale che si attesta sui 40 anni di età, vive in città e ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato di almeno 15.000 euro annui. In Italia emerge come una categoria riconducibile al 44% dei consumatori, i quali agiscono in linea con i numeri della media europea (46%).
Se gli acquisti vengono spesso effettuati tramite pc (60%), alternativamente la ricerca avviene su mobile, ma la transazione comunque conclusa attraverso un computer (51%); in Italia il 47% fa acquisti per mezzo di app, dato più alto rispetto alla media degli altri paesi considerati dallo studio (Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno unito).
La sorpresa – indica il magazine – è che quest’ultima percentuale abbandona meno facilmente l’acquisto; forse per non sprecare all’ultimo momento la fatica profusa a svolgere l’operazione attraverso il mezzo meno prediletto.
O forse si tratta della dimostrazione di come offrire una migliore user experience permetta di vincere alcune barriere.
Quello che viene indicato da UPS come flex shopper ossia “acquirente flessibile”, è insomma un utente viziato; con a disposizione diversi canali e dispositivi e corteggiato da un mare di concorrenza, sia online che offline.
Da qui l’importanza di integrare le due modalità di interfacciarsi all’utente e migliorarle entrambe; attivando, secondo l’ad di Nielsen, intervistato da La Stampa, un circolo virtuoso tra le due realtà; e offrendo al cliente, che la esige, la migliore esperienza d’acquisto.