Cos’è il Native Advertising? Quante aziende lo utilizzano? Quali sono le prospettive per il futuro? Scopriamole insieme. #NativeAdvertising #Adv #Pubblicità #Agency #EcommerceDay #ecDAY2018
Native Advertising per aziende: cos’è e come funziona
Google e Facebook non sono gli unici due strumenti per pubblicizzare la vendita di prodotti e servizi, ma ci sono molte altre strategie di advertising anche molto più efficaci. Una di questo è il Native Advertising, che consiste nell’inserimento di contenuti pubblicitari all’interno di contesti coerenti e specifici che hanno a che fare con l’argomento della pubblicità o con il prodotto/servizio sponsorizzato.
Un tipico esempio può essere inserire una pubblicità di un ristorante all’interno di un articolo che parla di organizzazione di matrimoni. Questo tipo di advertising è sicuramente più efficace di quello tradizionale. Ma perché?
Meglio Native Advertising o la pubblicità tradizionale?
Alla base del concetto di Native Advertising c’è il pensiero del consumatore. Una pubblicità contestualizzata non interrompe il flusso di lettura di un articolo, anzi dovrebbe coinvolgere maggiormente il consumatore, perché dà informazioni aggiuntive su un argomento che già gli interessa, dal momento che sta leggendo l’articolo.
Inoltre, in un’epoca come la nostra, dove siamo costantemente bombardati dai classici e invadenti banner e adv pubblicitari, i consumatori danno molto più credito a pubblicità che appaiono nella maniera più naturale possibile.
Native Advertising deve essere pensato con un’ottica multichannel
Quando pensi al tipo di pubblicità che vuoi impostare per i tuoi prodotti e servizi, non dimenticarti che hai a disposizione tutta una serie di canali e strumenti in grado di potenziare la diffusione e l’incisività del tuo messaggio promozionale. Sfruttali tutti: social media, portali specializzati, gruppi Linkedin o Facebook, forum, blog, ecc.
Crea contenuti ad hoc
Per fare Native Advertising in maniera corretta e professionale, non basta inserire una pubblicità sulle scarpe all’interno di un articolo che parla di calcio. Bisogna anche saper mantenere il tono e lo stile visivo, altrimenti si rischia che gli utenti scambino le vostre intenzioni per tendenziose. E rinuncino a prescindere a interessarsi all’annuncio perché si sentono presi in giro.
Per questo, se non si hanno competenze specifiche in copywriting e in storytelling, allora è meglio rivolgersi a professionisti o agenzie specializzate. Chi è abituato a scrivere testi per la pubblicità sa come inserire un annuncio promozionale all’interno di un articolo contestualizzato.
Solo in questo modo si può garantire che la pubblicità funzioni.
Il futuro del Native Advertising vale 53 miliardi di dollari
Secondo uno studio recente di IHS tecnology, le aziende che cercano una pubblicità basata sul native advertising stanno crescendo sempre di più. I motivi sono semplici: il native advertising presuppone una pubblicità con maggiore interazioni degli utenti. In un mondo come il nostro, dove i consumatori ricercano non solo prodotti e servizi, ma emozioni ed esperienze, allora, si capisce perfettamente come ilnative advertising possa risultare la migliore strategia di promozione pubblicitaria.
Addirittura, pare che entro il 2020 il mercato del Native Advertising arriverà a toccare i 53 miliardi di dollari.
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