Cos’è il MUM? Di che si tratta quando si parla di Google MUM?
L’acronimo sta per Multitask Unified MOdel, e si tratta di un’evoluzione dell’algoritmo BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers) . Stando a quanto attestano gli sviluppatori, MUM è 1000 volte più potente del predecessore. La cifra si riferisce al numero dei nodi della rete neurale che è stata concepita in base al funzionamento delle sinapsi presenti nel cervello umano.
Cos’è il MUM?
Il nuovo algoritmo di Google è capace di risolvere e comprendere query sofisticate e articolate, restituendo risposte altrettanto complesse. Dai link a pagine con contenuti molteplici, a molto altro. L’idea di base è di fornire all’utente tutte le informazioni di cui necessita in tempi celeri se non immediati.
L’intelligenza artificiale che permette a MUM di funzionare è stata addestrata con un campione di 75 lingue diverse, in modo tale da capire il nesso tra significante e significato. Tale allenamento consente all’algoritmo di recuperare risposte provenienti da tutto il mondo, a prescindere dalle eventuali barriere linguistiche, pronte così per essere abbattute. Si fa presto a capire come tutto ciò possa rivelarsi cruciale tanto per i brand quanto per le persone.
Un rapporto critico con la SEO?
C’è chi si è domandato se un algoritmo così efficiente ed elaborato possa comportare la fine della SEO per come la conosciamo. Del resto, la capacità del MUM di reperire informazioni di qualità in molteplici lingue potrebbe mettere in crisi i metodi attuali di ottimizzazione. In realtà, non c’è nulla da temere. L’algoritmo, semmai, aiuterà ulteriormente i professionisti SEO a venire incontro alle esigenze degli utenti.