Questa è la storia della stilista che entrò in punta di piedi nell’azienda dello zio e la trasformò in un brand di lusso di fama internazionale, Miuccia Prada.
“Fare bene le cose che ci piacciono: più del business ci interessano le idee in cui crediamo”. Un legame sottile e indistruttibile, dunque, unisce le menti della celebre donna della moda mondiale e di suo nonno, Mario Prada, che partì nel 1923 da un’idea ben definita: “Colmare la carenza di oggetti che partecipassero all’avventura dello stilismo ma con avvenuto distacco; che fossero di moda, e capaci di non passare di moda nel giro di una stagione”.
Dopo più di cent’anni, Miuccia ha non solo fatto proprie le parole del nonno, ma ha consacrato Prada nell’olimpo della moda mondiale. Una potenza imprenditoriale da 4,7 miliardi di euro, che, ancora oggi, fa sognare tutti gli appassionati di stile nel mondo. Una storia italiana di una donna rivoluzionaria, femminista e indipendente, che ha reso il “brutto” il protagonista delle passerelle.
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La storia di Miuccia Prada
Miuccia Prada (vero nome Maria Bianchi), nasce a Milano il 10 maggio 1948. E’ figlia di Gino Bianchi e Luisa Prada e della “Milano da bene”. Miuccia, fin da adolescente, sente l’esigenza di vivere il mondo della gente comune, fatto di caos e difficoltà.
Nel cuore vibrante di Milano, nella rinomata Galleria del Duomo, suo nonno Mario Prada aveva inaugurato nel 1923 l’azienda Fratelli Prada. Inizialmente specializzato nella vendita di bauli, valigie e accessori pregiati, il negozio si trasforma nel corso degli anni in un punto di riferimento per le famiglie benestanti di Milano. Tuttavia, con l’avvento della guerra, l’azienda subisce un’importante battuta d’arresto. Nel 1958, è Luisa Prada, figlia di Mario, a prendere le redini dell’azienda, rilanciandola con determinazione e visione.
Come emerge con forza dalla sua biografia, l’elemento chiave della personalità di Miuccia Prada è l’essere un’innovatrice. È un’ex sessantottina, femminista e appassionata di mimo. Consegue la maturità classica e successivamente, nel 1971 si laurea in scienze politiche.
Nel 1978 prende, finalmente, le redini della società di famiglia. Sotto la guida di Miuccia Prada subisce una straordinaria trasformazione. La designer introduce un’estetica audace e minimalista, sfidando le convenzioni della moda con coraggio.
Tra le sue prime mosse imprenditoriali, Miuccia instaura una partnership commerciale con Patrizio Bertelli, uomo d’affari leader di un’azienda operante nel settore del cuoio e futuro marito della designer. Grazie al loro lavoro di squadra, il marchio riconquista nel tempo il successo del passato.
È Miuccia stessa a ideare nel 1985 l’iconico logo, il triangolo rovesciato, e a brevettare il rinomato materiale in nylon effetto seta “Pocono”, utilizzato per una linea di accessori che diventa molto popolare negli anni ’80.
Il debutto sulle passerelle
Nel 1988, esce la prima collezione prêt-à-porter autunno-inverno firmata Miuccia Prada. La sua verve stilistica, inizialmente, non viene molto compresa dagli italiani, abituati a linee più classiche e patinate. Il debutto sulle passerelle rappresentò una sfida diretta agli stereotipi prevalenti dell’epoca: calzini di lana abbinati alle scarpe aperte, i tessuti leggeri sovrapposti a quelli pesanti e a quadri scozzesi, eleggere le giacche leggere a vento a capospalla serale. Questo è il racconto di uno stile intimo e sovversivo, incarnato da una donna complessa e intelligente, e, come tale, all’inizio fu guardato con una certa diffidenza.
Miuccia Prada stravolge il concetto stesso di “bello” nella moda. Il suo obiettivo è raccontare la vita moderna, fatta di caos e di brutture, ed elevarlo ad arte. Lei stessa è solita affermare: “Il brutto è attraente, il brutto è eccitante. Forse perché è più nuovo. Per me la ricerca del brutto è più interessante dell’idea borghese di bellezza. E perché? Perché il brutto è umano”
In parallelo al marchio principale, nel 1992 Miuccia Prada introduce un nuovo brand, Miu Miu, caratterizzato da uno stile più giovane e moderno. Questa strategia si rivela un successo, attirando un pubblico più vasto e contribuendo ulteriormente al successo economico complessivo dell’azienda. Oggi, Miu Miu rappresenta un’icona di stile indipendente, celebrata per la sua fusione unica di femminilità e provocazione.
Negli anni successivi, scoppia il fenomeno Prada nell’intero globo. È appena nato un mito della moda: Miuccia Prada. Da questo momento in poi, l’universo del marchio Prada ruota intorno alle brillanti intuizioni della regina della moda milanese, focalizzandosi sulla creazione di un’estetica innovativa e sincera, mai legata alla nostalgia, ma basata su una profonda onestà intellettuale e rivoluzionaria, quasi femminista.
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Fondazione Prada e America’s Cup
Miuccia Prada e sua marito sono, da sempre, grandi appassionati d’arte e cominciano a dedicarsi al mecenatismo. Così, sempre nel 1993, dalla volontà e dal sogno dei due coniugi, nasce Fondazione Prada. Uno spazio che si impegna per il raggiungimento degli obiettivi d’impegno culturale e riflette sui codici estetici che formano l’identità della società contemporanea.
“Volevo aprire la Fondazione in Cina o in America. Poi ho parlato col Bertelli e lui mi ha detto: ‘Guarda, se vogliamo fare questa cosa dobbiamo farla a Milano’ e io ho pensato che fosse un’ottima idea.”
Nel 2015, viene inaugurata la nuova sede milanese che amplia maggiormente la recherche e la riflessione artistica della Fondazione, aprendo le porte a numerosi artisti di fama mondiale.
Dall’altra parte, Patrizio Bertelli, da sempre appassionato velista, nel 1997 decide di sponsorizzare l’America’s Cup in Nuova Zelanda e di prenderne parte con un suo team. Questo evento influenzerà molto l’estetica delle linee di Prada, soprattutto per la scelta dei materiali, come il nylon, e per le linee Prada Uomo e Prada Sport.
Inoltre nel 2018, è stato rilanciato Prada Linea Rossa, dal famoso logo Prada nel rettangolo rosso, estremamente legato e connesso alla linea America’s Cup, sancendo l’idea di un lusso innovatore. La collezione Linea Rossa, infatti, si ispira a realtà interconnesse, al movimento naturale del corpo e alle sue esigenze, trasformandole in capi progettati con fibre tecnologiche e innovative.
Prada: un miliardo di euro nel Retail
Nel corso del 2023, Prada ha registrato ricavi per un totale di 4,7 miliardi di euro e ha pianificato un investimento di 1 miliardo di euro nel settore del retail fisico nei prossimi cinque anni. Il gruppo italiano nel settore del lusso ha reso pubblico il suo bilancio annuale, evidenziando una crescita del 17% rispetto al 2022. Il marchio Prada ha ottenuto risultati positivi, con un aumento del 12%, mentre Miu Miu ha registrato un impressionante incremento del 58%.
Il gruppo Prada pianifica di investire un miliardo di euro nei prossimi cinque anni nel settore del retail, poiché i consumatori di fascia alta nel settore del lusso cercano sempre più esperienze d’acquisto uniche ed “esperienziali”. A dichiararlo in un’intervista al Financial Times è il presidente e amministratore delegato del gruppo Prada, Patrizio Bertelli.
Il gruppo concentrerà i suoi investimenti nel retail principalmente a New York e in altre città chiave come Milano, Londra, Parigi, Shanghai, Hong Kong e Tokyo. L’obiettivo è creare destinazioni dove i clienti possano esplorare le collezioni prêt-à-porter e godere di un’esperienza unica, arricchita da una vasta gamma di servizi, tra cui ristorazione ed esposizioni d’arte.
Il futuro del lusso sarà il retail fisico? Non ci resta che scoprirlo.