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Mercato Immobiliare: gli Italiani abbandonano il mattone

Immobiliare in crisi: il mattone crolla in Italia
Mercato Immobiliare

Crollano i mutui e l’immobiliare: gli Italiani sono sempre meno propensi ad investire nel mattone, ma è boom per la finanza alternativa verde.

Il crollo dei mutui immobiliari

«Stiamo assistendo ad un nuovo tonfo dei mutui, che lo scorso marzo hanno segnato un -26% a fronte di uno speculare +27% dei finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni e servizi e +21% dei prestiti personali» sottolineano gli analisti di Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico.

Confrontando poi l’intero primo trimestre 2022 con l’anno precedente, si conferma l’andamento divergente.

Le richieste di mutui immobiliari segnano un -25,5% mentre i prestiti crescono del +24,3% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

Immobiliare: La complessa situazione congiunturale

Secondo gli analisti di Ener2Crowd.com, la situazione congiunturale particolarmente instabile a causa dell’inflazione e del conflitto in Ucraina si rifletterà in modo ancora più evidente sulla domanda di prestiti.

Questa è già, al primo trimestre 2022, superiore non solo al 2021 ma perfino al corrispondente trimestre 2019, prima dello scoppio della pandemia.

«Il paradosso per un popolo di risparmiatori quale è quello italiano —mettono in evidenza gli analisti— sta non solo nell’evidente prospettiva di una “vita da indebitati” ma anche nella crescita contro-tendente rispetto a quanto si poteva rilevare negli anni del boom economico nazionale —tra il 1962 ed il 1972— in netto contrasto con l’evoluzione nei rispettivi periodi di riferimento degli indici di costo dei beni che il GreenVestingForum ha messo in correlazione con la capacità di acquisto di un bene in base al reddito medio».

«La situazione congiunturale è poi ancora più difficile per chi guarda agli immobili come investimento. Comparando un investimento immobiliare di taglia media con un investimento nella Green Economy è evidente come, per ottenere rendimenti degni di nota, nel primo caso si devono avere a disposizione ingenti capitali e tenerli immobilizzati in una pericolosa trappola della liquidità che oggi sarebbe soggetta alle incertezze derivate dalla pandemia e dal conflitto in Ucraina, nonché ad un prevedibilissimo ridimensionamento dei valori di mercato» spiega Giorgio Mottironi, chief strategy officer di Ener2Crowd nonché chief analyst del GreenVestingForum.it.

Gli investimenti nella Green Economy

Con un investimento nella Green Economy è invece possibile guadagnare molto investendo pochissimo. «In 3 minuti ho guadagnato 30 euro investendone appena 500» dichiara una iscritta alla piattaforma Ener2Crowd.com.

Insomma in 3 minuti si può avere una rendita extra pari a quanto un lavoratore medio guadagna in una o due ore.

Effettivamente il tempo necessario per registrarsi e fare un investimento sulla prima ed unica piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico non supera i 3 minuti e la rendita può arrivare all’8% annuo

Cifre del tutto realistiche, non come quelle ipotizzate da molti pseudo-guru della finanza che di solito promettono guadagni da 5 mila euro in un giorno, magari con criptovalute e leve che quasi sempre vedono prosciugati i conti dei più incauti ed inesperti investitori.

«Il nostro sogno, diventato anche la nostra missione quotidiana, è quello di creare uno strumento di partecipazione democratico al più grande mega-trend economico che la società contemporanea potrà mai conoscere: quello basato sugli sforzi per rilanciare un futuro sostenibile a zero emissioni. E con la nostra piattaforma oggi è possibile per tutti, anche per i piccoli o piccolissimi risparmiatori» puntualizza Niccolò Sovico, ceo e co-fondatore di Ener2Crowd.com, selezionato tra i 100 giovani under-30 più influenti dalla rivista Forbes. Gli investimenti nella Green Economy sono di gran lunga più accessibili, più stabili e più convenienti dell’immobiliare: possono garantire un ritorno medio netto che varia dal 5% all’8% annuo, senza dover affrontare rischi o problemi gestionali.

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