L’influencer marketing pare essere entrato in un periodo di crisi. La prova? I post sempre meno coinvolgenti a livello di numeri e condivisioni. Vediamo che cos’è successo.
L’influencer marketing è in crisi? Vediamolo insieme
Fino a qualche mese fa il mercato dell’influencer marketing era in pieno sviluppo. Decine su decine di persone si sforzavano di partorire contenuti rilevanti e di accrescere la propria fanbase, sulla scia del successo sperimentato dai loro predecessori. Adesso il fenomeno si sta ridimensionando. Non che gli influencer siano destinati a scomparire. Il loro livello di engagement è ancora piuttosto alto, specialmente nei settori fashion, travel, beauty. Desta però sospetto l’analisi effettuata da InfluencerDB, che ha rilevato come il livello di interazione tra utenti e influencer stia diminuendo in maniera graduale.
Influencer marketing in crisi: quali sono le cause?
Una delle possibili cause da riscontrare è l’inflazione dovuta a un eccesso di professionisti dediti ad attività di influencer marketing. Da sempre la quantità è inversamente proporzionale alla qualità di un dato percorso. Addirittura in alcuni Paesi esiste un’industria di fake engagement dove è possibile acquistare likes e followers a scapito della genuinità di un seguito reale.
Il numero di like ricevuto dai post in relazione al totale dei propri seguaci è in calo. Trend negativo e calo del 3% rispetto al 2018, stando a InfluencerDB. Non se la passano male i travel influencer, che detengono una Like Follower Ration pari al 4.5%, anche se l’anno scorso essa era dell’8%.
Gli altri settori che richiamano un’interazione cospicua sono sport e lifestyle, cui seguono moda, beauty e food. Molto spesso è anche l’incapacità degli influencer a creare engagement a generare la perdita di like. Forme e approcci alla comunicazione errati, campagne promozionali scadenti, post privi di contenuti pertinenti o di qualità. Anche il cambio di rotta dei gusti degli utenti, però, può determinare la crisi dell’influencer marketing. Il pubblico potrebbe aver deciso di spostare i propri interessi altrove, concentrandosi su altre figure e altre tematiche in precedenza non contemplate.
I nano e micro-influencer hanno ancora un seguito costante
Sorprendentemente, ma non troppo, la crisi in corso non pare riguardare nano e micro-influencer. La loro capacità di engagement rimane alta, segno questo del fatto che il vento sta cambiando e la generazione Z sta puntando proprio su quei tipi di profili che sono capaci di donare autenticità e qualità in ciascuno dei post pubblicati.