Fare una analisi di mercato, della concorrenza e dei clienti, è fondamentale per la buona riuscita di un’impresa o un progetto per svariate ragioni. Bisogna sapere a chi si sta parlando e chi altri c’è a parlare, prima di iniziare un discorso. Lo stesso vale quando si tratta di marketing e business.
A cosa serve l’analisi di mercato?
Si può pensare che basti avere una buona idea per riuscire quando si parla di business, ma non è così. Tutti hanno buone idee, ma ha grande importanza anche capire come svilupparle e a chi proporle. Per riuscire a farlo bisogna prima di tutto capire chi sono i clienti. Hai un progetto, ma a chi interessa il prodotto che vuoi vendere? Si tratta di una nicchia o un gruppo più ampio? Questo prodotto può venire personalizzato, andandando ad attirare così più persone? Qual è il range d’età del tuo target? Si tratta effettivamente di qualcosa che può interessare a queste persone? Come posso spingere coloro che vorrei come clienti ad affidarsi a me? A questo serve l’analisi di mercato, a capire a chi si vende e se ciò che si andrà a vendere può effettivamente funzionare.
Una volta che si riesce ad arrivare a capire il proprio cliente, infatti, si potrà agire meglio nel momento della vendita. Andando a creare una strategia pubblicitaria capace di coinvolgere le persone e aggiungendo o sottraendo ciò che al nostro target interessa. Non è detto che a tutti piacciano le stesse cose, ed è importante sapere chi si ha davanti.
Come si raccolgono i dati?
Esistono diversi metodi per raccogliere i dati. Ci si può affidare a quelli raccolti da diverse agenzie o utilizzare le nuove tecnologie. Attraverso l’IOT e i sensori all’interno di diversi prodotti molte aziende hanno la possibilità di raccogliere dati sui loro clienti per migliorare per il futuro.
Tuttavia quando si vanno a raccogliere dati per clienti non ancora esistenti ci sono altri modi. Si può sperimentare un prodotto su un piccolo gruppo di persone o in luoghi limitati, oppure affidarsi a sondaggi, sia offline, sia online. Si possono anche fare simulazioni di diverso tipo, con l’intenzione di andare a ridurre i rischi.
Trattandosi comunque di situazioni non nel mondo reale bisogna sempre tenere presente una percentuale d’errore. Questa si può far diminuire ripetendo i test e utilizzando un metodo di ricerca integrata, ovvero utilizzando più di un solo tipo di test per la raccolta di dati.
Conoscere la concorrenza, l’altra metà dell’analisi di mercato
Una volta capito se il nostro prodotto interessa o può interessare ai clienti bisogna capire chi altri c’è sul mercato. Ormai è praticamente impossibile pensare di creare qualcosa di completamente nuovo e bisogna prendere in considerazione il fatto che avremo dei competitors. Tuttavia non bisogna vedere la concorrenza solo come un ostacolo. In un mercato libero la presenza di diversi prodotti e imprese permette il miglioramento del prodotto. Questo non dà solo un vantaggio al cliente, ma spinge anche le imprese a ricercare sempre qualcosa di nuovo. In questo modo non c’è un ristagno dell’attività e porta a una gestione dell’azienda sempre attenta ai cambiamenti e quindi al passo con il resto del mondo.
La strategia dopo l’analisi di mercato
Una volta fatta sia un’analisi del target e una della concorrenza, capito se il prodotto può essere competitivo, quali sono gli interessi e i mezzi pubblicitari che hanno più presa sul target e cosa può avere di unico il prodotto rispetto alla concorrenza, si può passare a una strategia. Fare una strategia prima di avere un’idea chiara del mercato in cui si andrà a buttare infatti sarebbe rischioso. E spesso inutile, perché senza i giusti dati e le giuste ricerche si rischia di ritrovarsi ad annegare in un mondo sconosciuto.
L’importante è riuscire a conoscere se stessi, il proprio prodotto e il mondo circostante. In questo modo si potranno sfruttare al meglio i punti di forza dell’azienda e risolvere i punti di deboli. Dando così vita a una strategia calcolata e il più efficace possibile.