L’ecommerce ha salvato le vendite dei principali retailer durante l’ultimo bimestre del 2012. Arrivano dal web le entrate maggiori che hanno permesso alle grandi aziende di mantenere il bilancio in attivo.
“E’ stato un mese complicato – ha commentato Barbara Kahn, professoressa di marketing alla Wharton School della University of Pennsylvania – Una serie di eventi ha messo in crisi aspettative già deboli. Le vendite online hanno salvato le sorti della stagione“. A frenare gli acquisti degli americani sono stati il timore per le condizioni dell’economia nazionale e il rischio del fiscal cliff. In campo internazionale, la crisi economica che sta investendo molti paesi europei ha ridotto la crescita dei volumi di vendita oltreoceano.
Negozi fisici vs ecommerce
Secondo quanto riporta la società di ricerca Retail Metrics, alcuni tra i colossi americani della distribuzione, per esempio Target e Macy’s, sono stati costretti ad abbassare gli obiettivi economici trimestrali; perché si trovavano sotto le stime fatte dagli analisti finanziari. I dati forniti dal Wall Street Journal sui trend dei 17 top seller americani mostrano che in totale è stato registrato un aumento del 4,5% contro il 4,2% dello scorso anno. Il risultato appare appena discreto, ma è sotto la media; se si considera che senza l’aumento dell’8% di Costco, nuova sorpresa nel settore della distribuzione, le altre società si sarebbero appiattite su un piccolo rialzo del 2%.
Diverso il discorso dell’ecommerce; secondo le stime, le vendite online dal 1 novembre al 31 dicembre sono aumentate del 14%, pari a 42,3 miliardi di dollari. Come da previsioni, il picco di vendite è stato registrato durante tutto il periodo di Natale. Dunque le parole della professoressa Kahn descrivono bene la situazione dello scorso anno e probabilmente anche del 2013 appena iniziato; se molte aziende faticano a vendere offline, l’ecommerce non conosce crisi.
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