La Stampa intervista Samuele Camatari, CEO e founder di Jusan Network e EcommerceDay. L’intervista è parte del progetto “A che punto è Torino?” che è un iniziativa de La Stampa.
Mercoledì 12 è stata lanciata sul sito della testata giornalistica la decima puntata con Samuele Camatari. L’intervista ha avuto come moderatore il vicedirettore de La Stampa Marco Zatterin.
Questi incontri di “A che punto è Torino” hanno l’obiettivo di capire qual è la situazione vista dagli occhi di importanti figure del territorio e intercettare delle possibili opportunità per una forte ripresa.
A che punto è Torino
Samuele Camatari nell’intervista ha parlato di come le aziende non si possono permettere di aspettare i bei tempi passati senza fare nulla. È fondamentale abbracciare il digitale e fare innovazione tecnologica all’interno del proprio business.
Grazie alla forte crescita che ha visto l’ecommerce e il mondo del digitale a seguito della pandemia ci sono delle opportunità interessanti, il segreto è saperle cogliere.
A seguito delle nuove aperture si respira un’aria decisamente più positiva perché il periodo di incertezza passato tra aperture e chiusure delle attività commerciali e l’impossibilità di spostamenti ha portato tanta negatività e frustrazione.
Per lavorare bene oggi è necessaria una linea internet impeccabile, e chi è in centro può sfruttare la fibra, invece chi si trova nelle periferie non può accedere a queste alte velocità. E questo è un problema perché non possiamo avere tutte le aziende torinesi concentrate nel centro città.
Recovery fund
Samuele Camatari ha risposto alla domanda di Marco Zatterin sul Recovery fund chiedendo maggiori investimenti in formazione.
Ha raccontato di come stanno cambiando i lavori e le aziende hanno difficoltà nel ricercare determinate figure. È richiesto personale più specializzato, ma mancano le competenze giuste.
Non manca il lavoro, manca un reskilling e un upskilling delle persone che cerca lavoro.
Il mondo cambia troppo velocemente e il sistema scolastico è troppo lento a creare dei nuovi programmi adatti al cambiamento.
Quindi consiglia, a prescindere dai percorsi presi, di continuare a rimanere aggiornati sui cambiamenti che si sentono ogni giorno. Mentre si lavora non si può smettere di studiare.
È importantissimo formare delle basi a scuola, ma non basta fermarsi a quello. Il dipendente ideale deve entrare nel mindset di essere l’imprenditore dell’azienda per cui lavora.
EcommerceDay, EcommerceWeek e EcommerceTalk organizzati e gestiti da Jusan Network mirano proprio a dare un contributo in questo senso.
Questi eventi tendono a offrire contenuti di formazione e ispirazione per imprenditori, dipendenti e studenti che lavorano o che vogliono lanciarsi nel mondo del lavoro.
L’ecosistema digitale offre molte opportunità bisogna solo capire come sfruttarle a proprio vantaggio.
Aspettative per Torino
Samuele Camatari nell’intervista ha risposto alla domanda sulle aspettative della prossima amministrazione comunale in vista delle elezioni autunnali.
Ha parlato della sua speranza in un’amministrazione più concreta e che ci sia un maggiore dialogo bidirezionale con le aziende. Questo perché il tessuto imprenditoriale è il cuore pulsante di qualsiasi territorio.
Torino è una bella città, con atenei importanti ed aziende riconosciute a livello internazionale e tutti hanno voglia di dare il contributo per portare dei miglioramenti.
È davvero un peccato non iniziare proprio dalle aziende per creare il cambiamento in vista di una ripresa. Non si può pensare di fare progetti per creare più posti di lavoro senza azionare le aziende in modo attivo. E non si può pretendere una maggiore assunzione senza fornire i mezzi alle aziende e la formazione ai futuri dipendenti.
La città di Torino è inoltre un luogo strategico per il commercio, non si deve sprecare questa fortuna. Serve un’amministrazione concreta.
Per saperne di più sull’ecommerce
Se vuoi rivedere il video de La Stampa che intervista Samuele Camatari è possibile accedere all’area “A che punto è Torino” sul sito de La Stampa.
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