La moneta virtuale Bitcoin, utilizzata per i pagamenti online, potrebbe entrare in Borsa. È la proposta dei gemelli Winklevoss, Cameron e Tyler, imprenditori visionari famosi per aver portato in tribunale il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg.
La proposta è già stata presentata alle autorità finanziarie competenti. L’obiettivo è quello di permettere agli investitori di scambiare i Bitcoin attraverso un Eft. Se l’affare dovesse andare in porto, questa moneta virtuale potrebbe essere scambiata come avviene per i pacchetti azionari. Tuttavia, sorgerebbero dei dilemmi che potrebbero mettere in pericolo la vita della moneta virtuale. I Bitcoin rappresenterebbero denaro circolante fuori dal controllo delle autorità statali e dal dominio delle banche. Inoltre, come avvertono i gemelli Winklevoss, online potrebbe succedere di tutto, da un attacco tramite botnet a un fork dell’algoritmo che governa la circolazione di Bitcoin.
Cameron e Tyler Winklevoss, campioni di canottaggio, sesti alle Olimpiadi di Pechino 2008, e geni della Silicon Valley erano balzati agli onori delle cronache per la gigantesca causa civile intentata contro Mark Zuckerberg, da loro accusato di furto di proprietà intellettuale per aver copiato, dopo mesi di collaborazione, alcune stringhe utilizzate per la creazione di Facebook. Come viene raccontato anche nel film The Social Network, la questione fu risolta con un enorme risarcimento; pari a 65 milioni di dollari.
Dunque, i gemelli Winklevoss partono nuovamente alla carica nel settore dei pagamenti online. Che cosa ci guadagnerebbero se i Bitcoin entrassero nel mercato azionario? I due fratelli hanno recentemente acquisito 11 milioni di dollari in Bitcoin. Se la valuta potesse essere scambiata e avesse la possibilità di aumentare il suo valore, questo gruzzoletto potrebbe essere moltiplicato.