Cosa ricordi di Kodak? L’azienda fu la prima a lanciare sul mercato di massa la fotografia. Negli anni ’70, soprattutto, la sua presenza era in grado di occupare il 90% del suolo americano relativo alle pellicole e l’85% delle fotocamere. Non è bastato vivere di rendita perché all’alba del 2012 il colosso entrò in crisi e fu costretto a reinventare il proprio business.
Siamo nel 2020 e adesso Kodak ha intenzione di rivoluzionare la propria attività. Non si tratta di un semplice aggiornamento a quelle che sono le tendenze tecnologiche del momento. Niente impasti digital-driven o fotocamere all’avanguardia che si servano dell’AI. Al contrario, Kodak ha deciso di trasformarsi in un’azienda farmaceutica. Hai sentito bene. Kodak, il colosso che negli anni ’70 mattattorava il discorso in merito alle fotocamere e alle pellicole, sceglie di dedicarsi a tutt’altro.
Kodak: dal settore fotografico a quello farmaceutico
La domanda che sorge spontanea è la seguente: per quale motivo? Come mai il gruppo si è messo in testa di sperimentare con un mercato con il quale non ha mai avuto niente a che spartire prima d’ora? E perché il governo USA ha deciso di finanziare l’azienda incentivandone il mutamento di pelle?
Da dove è partita la crepa della crisi?
Kodak è una realtà nata nel 1889, anno in cui George Eastman rilascia la prima fotocamera per il mercato di massa. La particolarità dell’oggetto è che non bisogna possedere competenze tecniche o strumentazioni specifiche, per utilizzarla. Lo slogan di quei primi tempi fu parimenti eloquente: “Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto”.
Sempre nel 1889 Kodak fece uscire la prima pellicola trasparente di nitrocellulosa larga 35 mm. Tale pellicola venne acquistata da Thomas Edison, che se ne servì per la creazione della prima cinepresa, il Kinetoskopio. Il resto è storia.
Negli anni novanta Kodak acquistò l’azienda farmaceutica Sterling Drug Inc. a un prezzo di 5,1 miliardi di dollari. Il gelo della necessaria diversificazione cominciò a palesarsi per via della crescente concorrenza nel campo della fotografia. Ma il colosso americano fece spallucce. Fu così che a cavallo del nuovo secolo le casse di Kodak vennero completamente prosciugate. L’alveo finanziario della società inaridì e si ridusse al punto tale che si fu costretti a sottoporla ad amministrazione controllata.
Dalla fotografia alla farmacia
È notizia dello scorso luglio che Kodak abbia ottenuto un prestito governativo di 765 milioni di dollari per diventare un’azienda produttrice di ingredienti farmaceutici, tra gli altri. Non solo pellicole, quindi. Il giorno dopo l’annuncio il titolo Kodak è salito oltre il 200%. Questione di chimica senz’altro.