Nonostante siano molti i brand ad avere risposto alle sirene della Digital Transformation, la situazione italiana è ancora piuttosto precaria e deludente. A confermarlo sono i dati Eurostat per il 2018.
Non sono molti i segnali positivi che emergono dalla rilevazione Eurostat relativa all’anno appena trascorso. Focus dello studio è la Digital Economy and Society in Europa, che rileva una situazione stagnante e priva di progressi sostanziali.
Italia digitale: siamo ancora indietro
L’Italia è ancora al quart’ultimo posto nel 2018 per l’utilizzo di Internet (74% di uso), seguita da Grecia, Romania e Bulgaria. La media europea si attesta all’85% con in testa la Danimarca, dove il 98% dei suoi abitanti fa uso degli strumenti digitali. Dal 2012 a oggi la situazione in Italia è rimasta pressoché la stessa, con un solo punto in più di percentuale guadagnato. Certo, le ragioni di utilizzo di Internet sono mutate nel tempo. Adesso, il Web viene usato principalmente per:
– inviare e ricevere e-mail
Ogni giorno vengono inviate oltre 220 milioni di email. Un trend che non accenna a diminuire e che sembra simile a un’addiction, tanto è radicato nel modus operandi quotidiano dei professionisti.
– informarsi su prodotti e servizi
Una media europea del 70% mostra come cercare informazioni online in merito a prodotti o servizi particolari sia al secondo posto delle attività più frequenti sul Web. Non per altro tra i brand spopola lo storytelling e la competizione per promuovere al meglio la propria reputation è forsennata.
– guardare video
Tanto sulle piattaforme come YouTube o sui siti che forniscono servizi in streaming. Si tratta di una delle attività più frequenti da parte degli internauti.
Crescono percorsi di innovazione come l’utilizzo di sistemi di Intelligenza Artificiale e Blockchain, limitati tuttavia all’uso degli smartphone, data la diffusione che ne compete.
Le PMI sono arretrate digitalmente
Le PMI rimangono ancora arretrate per quanto attiene alla penetrazione digitale. L’indicatore è fermo al 17% contro il 32% della Danimarca. Il livello di competenze digitali dei professionisti è ancora basso, malgrado gli evidenti passi avanti che iniziative di e-Learning riescono a garantire.