Innovazione digitale in Italia? Ancora da fare. Il 95% delle aziende italiane afferma di ritenere l’innovazione digitale rilevante fino a un certo punto, non tanto da incoraggiare investimenti ingenti. Difatti i budget a disposizione delle pmi sono esigui. A testimoniarlo è il recente report stilato dagli Osservatori Digital Innovation della School Of Management del Politecnico di Milano, per Assiteca. Tra le altre questioni messe a nudo è il tema della privacy.
Innovazione digitale in Italia? Ancora da fare
Recentemente, è stato presentato un report elaborato dagli Osservatori Digital Innovation della School Of Management del Politecnico di Milano. Il tema in gioco concerne il rapporto tra le pmi e l’innovazione digitale. A quanto risulta dal sondaggio, il 95% delle aziende italiane coinvolte non si fa scrupolo di ritenere l’innovazione digitale un fattore importante se non decisivo di sviluppo. Quattro imprese su dieci considerano il digitale come l’elemento cardine cui deve sorreggersi l’intero sviluppo del business.
Investimenti ai minimi termini
La media degli investimenti in Ict è appena dell’1.1%. Una media misera e piuttosto sconfortante se la si pone a confronto con le rivendicazioni in chiave digitale di cui sopra. Meno del 25% delle imprese investe più dell’1% del proprio fatturato in tali tecnologie. Addirittura, è presente un 7% che di investimenti neppure ha inteso parlarne. È chiaro che non si può parlare di crescita italiana nel settore dell’Ict, se i dati a disposizione sono rivelatori di incrementi tanto poco soddisfacenti.
In crescita gli investimenti solo da parte di Big Players del settore
Aziende con più di 250 dipendenti hanno tutto l’interesse a investire nel digitale. Difatti, la soglia di percentuale in questi casi aumenta e si attesta addirittura al 2.3%. Tanto che si potrebbe stilare una sorta di formula matematica al riguardo: l’investimento in Ict è direttamente proporzionale alla grandezza dell’impresa.
Privacy e sicurezza online in buona luce
Danno sollievo invece i dati relativi alla safety awareness da parte delle imprese. Sempre secondo il sondaggio di cui sopra, circa 8 aziende su 10 hanno sviluppato politiche volte a salvaguardare la rete aziendale da accessi non autorizzati e problematiche connesse. In crescita ma ancora non del tutto approfondite sono anche le misure volte a proteggere la privacy legata all’utilizzo dei trend tecnologici più in voga: dal mobile, al cloud ai big data.