Il Web Marketing Festival, Q&A con Cosmano Lombardo – ideatore dell’evento e CEO di Search On Media Group – su Innovazione Digitale e Formazione Professionale
Innovazione digitale a 360°. Quale futuro vedi per la Digital Innovation in Italia?
Sono molto ottimista! La tre giorni del WMF è un utilissimo metro di misura di quanto sta per accadere e di quanto il tessuto imprenditoriale italiano e sociale stia avanzando. Siamo in un momento di totale contaminazione dell’innovazione digitale.
Negli ultimi anni, abbiamo fatto dei passi in avanti. Oramai la trasformazione digitale è stata assorbita ed è diventato anche superfluo parlarne al futuro perchè è assolutamente parte del nostro presente. In Italia, abbiamo anche casi di eccellenze a livello internazionale. Forse è rimasta indietro solo la società civile che in termini di esperienza digitale deve ancora trovare un metodo per utilizzare correttamente gli strumenti della tecnologia. Questo richiede un po’ più di responsabilità da parte di tutti.
Per evitare questo gap digitale-umano bisogna puntare molto sulla formazione. Quale ruolo gioca oggi la formazione professionale per il successo di un’azienda?
Per me, la formazione professionale è centrale. Il grosso problema è che il web mette a disposizione una serie di informazioni inesatte ed errate, che potrebbero fuorviare gli imprenditori.
Soprattutto le piccole aziende dovrebbero aprirsi a questi momenti di formazione e dovrebbero partecipare agli eventi di formazione qualificati che crescono sempre di più nel nostro Paese. Il mio consiglio diretto, oltre ad ascoltare e informarsi sui vari eventi che ci sono, è di fare attenzione a chi ti ascolta online e a chi si segue. Bisogna formarsi, stando bene attenti a chi ci si rivolge.
Anche le scuole dovrebbero essere maggiormente interessate a fare o ricevere formazione, perché i ragazzi di oggi saranno gli imprenditori di domani.
Cos’è il web marketing Festival e perché ideare un festival sul web marketing?
Più che un festival sul web marketing, il Web Marketing Festival è un festival sull’innovazione sociale e digitale; un acceleratore culturale che con oltre 70 eventi di formazione professionale, intrattenimento e business networking, si pone l’obiettivo di divulgare in Italia la cultura del digitale.
Come scegliete di anno in anno le tematiche da trattare?
Le tematiche sono il frutto di un lavoro che va a intrecciare le proposte da parte delle persone che inviano le proprie idee e da parte dei relatori che inviano le loro call. Poi molti argomenti vengono direttamente dalle aziende che prendono parte all’evento e naturalmente c’è un lavoro di analisi del mercato che svolgiamo noi all’interno della nostra realtà.
Quali obiettivi volete raggiungere?
Quello su cui puntiamo è l’intreccio di saperi che può dettare progresso sia dal punto di vista della formazione personale che professionale. Per questo, durante il WMF poniamo al centro della nostra attenzione i temi dell’innovazione, il mondo del coding e della programmazione. Oltre a questo, ci interessiamo ai temi ad alto impatto sociale come l’accessibilità, la legalità e la sostenibilità ambientale. Possiamo dire che l’innovazione è in grado di legare, sotto un unico sguardo, tutti questi aspetti.
La visione è quella di mettere in piedi qualcosa che sia utile per i partecipanti, sia in termini formativi ma anche in termini di qualità, perché le persone che vengono per tre giorni dedicano il loro tempo libero e prezioso al nostro festival. Il WMF ha senso solo se produce innovazione professionale e sociale. In più, mi aspetto anche che le persone possano trovare spunti per la loro carriera futura, motivo per cui organizziamo momenti dedicati al networking e al business matching, così da supportare la diminuzione del gap tra domanda e offerta nel settore digital marketing.