L’inclusività della tecnologia è un concetto fondamentale. In questi ultimi anni abbiamo visto il settore tecnologico fare passi da gigante.
Tra intelligenza artificiale, machine learning e algoritmi sempre più raffinati, i sistemi tecnologici sembrano avere vita propria.
Tuttavia è necessario sottolineare il ruolo dell’essere umano nella creazione e utilizzo della tecnologia.
Nell’undicesima edizione di EcommerceDay, che si terrà il 29 ed il 30 settembre a Torino e online, mettiamo in luce una caratteristica importante che la tecnologia deve avere: l’inclusività.
Quando si tratta di utilizzare tecnologie quali l’intelligenza artificiale e le piattaforme di comunicazione nella società in generale bisogna pensare ad un design inclusivo.
Questo tiene conto di fattori come esperienza pregresse, dati demografici e disabilità per ridurre al minimo le barriere.
Con il Macro tema: (RE)Design Your Future, EcommerceDay ha anche l’obiettivo di plasmare il futuro come lo vorremmo tramite l’inclusività della tecnologia. Questa riduce gli ostacoli e non lascia indietro nessuno.
Garantire l’accessibilità tramite il design ed il testing
Nel design di software e hardware il concetto di accessibilità è la colonna portante per garantire l’inclusività della tecnologia.
La tecnologia rappresenta una forza abilitatrice per nuove esperienze. Di conseguenza è importante che il design riconosca la vasta gamma di bisogni ed esigenze diverse per abbracciare l’individualità dei consumatori.
E’ molto facile pensare che le persone con problemi alla vista e all’udito non usino schermi o non guardino la televisione. In realtà sono in molti a fare affidamento su schermi per rimanere connessi e lavorare.
Per poter comprendere al meglio le problematiche e garantire un’esperienza inclusiva è necessario lavorare con gli stakeholder esterni.
Questi, ad esempio individui con disabilità associazioni che rappresentano persone con disabilità, devono essere coinvolti direttamente nel lavoro.
Il motivo è semplice: includendoli nel lavoro si ottiene un punto di vista estremamente preciso ed informazioni dettagliate su come poter strutturare software o hardware accessibili.
Oltre a lavorare con gli stakeholder esterni, bisogna ottimizzare il lavoro interno. Molte compagnie pensano di avere un software o un sito web accessibile, quando la realtà è ben diversa.
Molte aziende infatti hanno esperti di accessibilità per i siti, ma non hanno persone con disabilità che facciano test interni.
Di conseguenza, per assicurarsi una fase di testing efficiente, persone con impedimenti visivi, uditivi o altre disabilita devono essere coinvolti nel processo. In questo modo si ottiene un feedback immediato da persone direttamente interessate.
Migliorare le esperienze di comunicazione
Stiamo assistendo ad una crescente dipendenza dagli schermi per la comunicazione. Di conseguenza le organizzazioni dovrebbero anche cercare di garantire che la progettazione del prodotto affronti il modo in cui il software faciliti la comunicazione e apportare modifiche ove necessario.
I brand devono considerare tutte le forme di disabilità, come problemi di vista e udito, nonché condizioni quali l’autismo fi dall’inizio del processo di progettazione.
Un chiaro esempio di barriera comunicativa rotta dall’inclusività della tecnologia lo riporta Paul Clark, Vicepresidente e EMEA Managing Director in Poly.
“In Poly, abbiamo dedicato molto tempo a rendere le nostre soluzioni più accessibili. Ad esempio, uno dei dipendenti che segue i clienti è molto motivato a contribuire,ma ha la Distrofia Muscolare di Duchenne. Era imbarazzato per i rumori forti e acuti che il suo ventilatore emetteva durante le chiamate. La tecnologia NoiseBlock AI di Poly è stata integrata in tutte le nostre cuffie e barre video per ridurre al minimo i suoni non umani. La nostra barra video personale è stata in grado di dire che i rumori del ventilatore non erano voce e li ha bloccati.
Soluzioni semplici come i pulsanti del volume rialzati consentono all’utente di riconoscere i controlli al tocco anziché alla vista.”
Inclusività della tecnologia: l’approccio omnichannel per fornire a tutti la stessa esperienza
L’omnichannel, un altro dei grandi temi che saranno approfonditi ad EcommerceDay, implica l’integrazione di tutti i canali di vendita.
Avere un approccio omnicanale vuol dire connettere ogni touchpoint del consumatore così che possa muoversi liberamente saltando da un canale all’alto.
L’approccio omnichannel, grazie ad un massiccio utilizzo della tecnologia, può garantire l’inclusione di tutti fornendo un’esperienza di qualità.
Un modo per favorire l’inclusività è concentrarsi su una tecnologia omnicanale inclusiva che opera su tutti i canali e formati, rispondendo a esigenze diverse.
L’interoperabilità è un altro principio chiave: prendere input da molte fonti diverse in modo che la piattaforma possa imparare e migliorare continuamente.
Leggi anche: Negozio fisico o shop online: il futuro è l’omnicanalità
La mission di EcommerceDay è quella di migliorare lo stato attuale delle aziende, dei lavoratori e della società, con uno sguardo proiettato al futuro senza lasciare nessuno indietro.
E’ per questo motivo che EcommerceDay parlerà anche di inclusività della tecnologia, essenziale per plasmare il futuro come lo vorremmo: senza barriere.
L’undicesima edizione dell’evento si terrà il 29 ed il 30 settembre a Torino e online. L’eventro vedrà riunirsi i massimi esperti di omnichannel, ecommerce, digital marketing e new retail, non mancate!
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