L’inclusione attraverso i meccanismi di potere, l’emancipazione e l’importanza di superare i pregiudizi a EcommerceDay2023. Abbiamo avuto il privilegio di intervistare Stefano Ferri, esperto di inclusione, per discutere dell’importanza di questo tema tanto attuale, quanto fondamentale. Ferri, con la sua esperienza e la sua visione radicale, ha offerto preziosi spunti di riflessione su come l’inclusione possa essere un motore di cambiamento sia nelle dinamiche aziendali che nella società nel suo complesso.
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Inclusione: motore di cambiamento sociale
L’inclusione, come ci ricorda Stefano Ferri, non è solo una questione di rispetto dei diritti umani, ma è anche un fattore strategico per il successo delle organizzazioni. L’eterogeneità porta valore aggiunto, anche, nei processi aziendali.
“I meccanismi di potere sono parte di ogni organizzazione verticalizzata. C’è qualcuno che comanda e qualcuno che deve obbedire. Nella vita comune, però, l’inclusione resta un processo individuale: vive nell’esempio delle singole persone. Nelle organizzazioni verticalizzate, invece, vive nella volontà di chi ha il potere”.
Come viene gestista, dunque, l’inclusione nelle organizzazioni aziendali?
“Chi è al potere, deve avere la forza di cedere quella parte di potere ad altri. Solo così è possibile evitare una male gestione dell’inclusione in tutta l’organizzazione. Quando non assumo una donna in quanto donna, faccio qualcosa di contrario alla logica e alla civiltà. Quella donna potrebbe essere la persona giusta per competenze, studi, talento e vocazione, a farmi fare un salto di qualità, anche a livello di fatturato. Stessa cosa vale per un gay. Se non lo assumo perché è gay, faccio una cosa indegna. Lo stesso vale per le categorie oggi più a rischio di discriminazione, come i trans.”
Nel contesto aziendale, l’inclusione si traduce nella volontà di cedere parte del potere consolidato per dare spazio a una leadership più diversificata e rappresentativa. Questo atteggiamento non solo favorisce un clima di lavoro più equo e motivante, ma può anche portare a una maggiore innovazione e performance aziendale. “Dovremmo avere la forza, l’umiltà e la razionalità per comprendere che l’inclusività ci permette di raggiungere gli obiettivi aziendali (come fatturato, vendite). C’è ancora tanto bisogno di apertura mentale, di essere inclusivi e di non guardare le persone con pregiudizi.”
Inclusione: la sfida dell’apertura mentale nella nostra società
La questione dell’inclusione non si limita al contesto aziendale, ma riflette una sfida più ampia che la società deve affrontare. Ferri ci ricorda che l’intolleranza e il rifiuto dell’altro derivano spesso da una mancanza di consapevolezza e apertura mentale. Se la presenza di qualcuno ci dà fastidio, è un segnale che dobbiamo esaminare le nostre convinzioni e pregiudizi interiori.
“La violenza domestica è un esempio lampante di insoddisfazione di un certo tipo di uomini nell’infelicità dell’idea di patriarcato, che sfocia contro le donne. È una sua insoddisfazione personale, un suo problema che dovrebbe risolvere. L’infelicità o la repressione di questi individui, può sfociare in violenza quando non viene gestita. Quindi, dovremmo tutti quanti partire da un’analisi di noi stessi, capire cosa ci ha dato fastidio e perché. È un moto spontaneo individuale di coscienza, nessuno ti obbliga a farlo. Ma, sicuramente, tutti quanti dovremmo”.
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Recensioni EcommerceDay di Stefano Ferri
Cosa si porta a casa Stefano Ferri da questa esperienza a EcommerceDay?
“Sicuramente mi porto a casa il ricordo di un ambiente estremamente dinamico, in cui si respira il futuro. Il mio augurio è che questo evento, punto di incontro per tanti menti, sia il moto rivoluzionario per un cambiamento della società in meglio.”
Nonostante la lunga strada ancora da fare nel campo dell’inclusione, anche a livello aziendale, Ferri guarda con ottimismo al futuro, sperando che eventi come E-commerce Day possano essere catalizzatori di un cambiamento positivo e dirompente per la società nel suo complesso. L’intervista con Stefano Ferri, dunque, ci ha fornito spunti preziosi su come l’inclusione possa essere non solo un imperativo morale, ma anche un vantaggio competitivo per le organizzazioni e una via per una società più equa e prospera. Dobbiamo impegnarci tutti, singolarmente e collettivamente, a promuovere una cultura dell’inclusione e del rispetto reciproco, perché solo così potremo costruire un futuro migliore per tutti.