L’advertising in-game nel mondo videoludico è una questione seria per i professionisti del marketing. Slegarsi dalla concezione del “videogioco per bambini” ci fa rendere conto di quanto il mercato intero sia più che colossale. Dopo il boost della pandemia il mercato dei videogiochi rimane sempre in piedi e anzi, più forte di prima. Tra consolle, streaming e mobile, i volumi del media si adattano benissimo ad essere una piattaforma di advertising molto particolare.
Quanto vale il mercato dei videogames
Qualora stiate continuando nella lettura, sappiate che il mercato dei videogiochi nel 2020 ha totalizzato più di tutta l’industria cinematografica e di quella musicale. Messe insieme. Il mondo dei videogiochi fa leva sugli appassionati, e per le proprie passioni la gente è disposta a spendere. Nel 2021, secondo Fortune, l’intera industria videoludica (in tutte le sue forme) avrebbe raggiunto un valore di quasi 190 miliardi di dollari.
Basti pensare agli iconici banner sugli spalti virtuali nei giochi della EA Sports come FIFA, UFC ed NBA. Sì, i brand pagano per essere lì, per non staccarsi mai dal proprio target e per fidelizzarli attraverso una replica virtuale dell’esperienza negli stadi. Dove, però, il protagonista è il giocatore stesso.
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In-game advertising, il target
Ci sono diversi modi per inserire il proprio brand all’interno di un qualsiasi videogame. Tra static e dynamic advertising, il primo vero passo da compiere per avvicinarsi a questo mondo è quello di comprendere il target a cui si punta. Se si tratta di un pubblico di un’età media più avanzata, si immagina più al mercato mobile, ad esempio.
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Se il target di riferimento è più giovane, pensare al mondo di consolle e videogame online è più opportuno. A seconda del tipo di videogame cambia, di conseguenza, il tipo di target.
I benefici della pubblicità in-game
Il primo benefico di cui tener conto è il guadagno, e non solo quello di immagine. Specialmente nel mobile a caratterizzare la grande fonte di guadagno sono i tassi di ROI: Nielsen calcolò che per ogni dollaro speso l’azienda che investiva nel gaming ne avrebbe guadagnati 3. Il brand acquisisce anche tutt’altra consapevolezza agli occhi del giocatore/target.
Contestualizzandolo in un mondo più immersivo e più vicino ai suoi gusti il brand ha una possibilità di rimanere impresso nella sua memoria non solo con più facilità ma anche con una considerazione più che positiva.
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Advertising in-game, quanto vale il mercato
Gli inserzionisti sono pronti a scommettere sul futuro dell’in-game advertising. Secondo una previsione di Statista gli investimenti nella pubblicità nei videogiochi aumenteranno più del doppio. Nel 2022, le spese totali sono state di più di 3 miliardi di dollari.
Una cifra ovviamente ancora lontana dai budget destinati a tv e streaming. Tuttavia, nel 2021 il 54% degli statunitensi si dichiarava videogiocatore, e in questa percentuale le persone trascorrevano circa il 37% delle ore settimanali a videogiocare.
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