E se ti dicessi che ciò che acquisti è veicolato da un umore o una serie di umori precisi? E che dal loro impasto dipende l’intero percorso che ti ha portato alla decisione finale nel punto vendita?
In che modo le emozioni influenzano gli acquisti?
Ognuno di noi è sempre persuaso da una pulsione emotiva particolare, al momento di confermare o meno un acquisto; oppure ancora prima, quando l’idea di effettuarne uno comincia a solleticargli la mente convincendolo a passare di sito web in sito web. In che modo però questa serie di impulsi emotivi o umori riesce a convincerci ad acquistare qualcosa? E quale rapporto sussiste tra essi e il ricordo che abbiamo del marchio cui compriamo i prodotti?
Umori e pubblicità
Più siamo esaltati da qualcosa che stiamo vedendo o vivendo in un determinato momento, tanto più la nostra reazione emotiva a un annuncio pubblcitario sarà intensa. Questo è un dato di fatto che i brand hanno capito di dover sfruttare adeguatamente. Esporre gli utenti a stimoli continui basati su musica e immagini impattanti, ha il merito di creare in loro un sostrato di ricordi tale da manipolarli facilmente.
E questo è spiegato dagli stessi specialisti di neuromarketing; secondo questa disciplina, variazioni dei livelli dei neurotrasmettitori (preposti al funzionamento dell’umore) possono portare a mutamenti anche repentini degli stati affettivi alla base del nostro equilibrio mentale.
Se l’umore può essere facilmente influenzato e modellato a seconda delle proprie mire, non c’è da stupirsi che colossi del Web puntino sull’emotività. Le loro strategie marketing mirano a creare contenuti che coinvolgano emotivamente i consumatori, veicolandone gli umori come più gli aggrada.
Risposte emotive positive muovono i brand a creare slogan pubblicitari intrisi di positive vibes
La felicità è forse l’imperativo emotivo più vendibile e commerciabile in assoluto. Per questo le imprese fanno ricorso a effetti volti a produrre il buonumore: perché il ricordo del marchio rimanga ben impresso nella memoria del consumatore.
D’altronde, è emerso in diversi studi come gli slogan umoristici riescano a facilitare il ricordo dei messaggi pubblicitari che si sforzano di comunicare. Si ricordano con piacere sempre e solo eventi e prodotti che non richiedono grossi sforzi interpretativi per essere compresi. (Uno dei motivi per i quali si legge sempre di meno, perché leggere prodotti letterari complessi costa fatica, guardare uno spot di gente che urla o improvvisa balletti goliardici no)
Tra le emozioi che influenzano gli acquisti l’impulso gioca un ruolo importante
E parlando di acquisti, sempre più voci convergono ad asserire che l’umore influenzi soprattutto le scelte di acquisto di utenti abituati a effettuare compere d’impulso. In casi in cui l’umore sia negativo, i consumatori impulsivi sono portati a ripetere i loro acquisti con maggiore frequenza rispetto ai momenti in cui prevale il raziocinio e l’umore è equilibrato.