Il cervello artificiale, sostituirà quelli biologici? Da Freud a Sacks la storia è piena di pensatori, psicologi, neurologi, ecc che hanno cercato di studiare, analizzare e capire il funzionamento del cervello umano. Oggi siamo riusciti a riprodurre l’intelligenza attraverso le tecnologie artificiali. E a darle la possibilità di evolversi da sola all’interno delle macchine per metterla a servizio dell’umanità. #IntelligenzaArtificiale #IA #EcommerceDay #ecDAY2018
Si chiama Artificial Brain il cervello artificiale che riproduce quello umano
Come funziona la nostra mente? Come i processi cognitivi? Queste sono le domande da cui gli scienziati contemporanei sono partiti per lo sviluppo delle intelligenze artificiali.
Oggi la comunità scientifica pensa di aver trovato le risposte a questi interrogativi attraverso la scoperta e la realizzazione di un Artificial Brain, un supercomputer che riproduce nella maniera più fedele possibile il cervello umano e i suoi processi cognitivi.
Il cervello artificiale che impara da solo
150 scienziati di 24 paesi europei diversi stanno lavorando da circa un decennio nell’ambito dello Human Brain. I loro risultati potrebbero portare delle rivoluzioni epocali in tutti i campi. Dall’informatica con lo sviluppo di tecnologie intelligenti che ci aiutano nella nostra vita e nel nostro lavoro quotidiano, fino ad arrivare alla medicina per la cura di malattie neurologiche come l’Alzheimer e il Parkinson. Addirittura, entro il 2024 dovrebbe essere dato alla luce un simulatore neuronale potentissimo, capace di replicare alla perfezione il funzionamento del nostro sistema nervoso centrale. Insomma, si prospetta la creazione di un vero e proprio cervello artificiale, sulla base del quale saranno plasmati tutti i computer, i robot e i dispositivi digitali di nuova generazione. Qual è la grande novità e potenzialità della scoperta? Il fatto che queste tecnologie diventerebbero in grado di apprendere ed evolversi da sole. Vediamo quale esempio.
I Chip bioispirati che replicano i processi cognitivi umani e animali
Un gruppo di ricercatori tedeschi dell’Università di Bielefeld, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Tecnologia e il Politecnico Federale di Zurigo sta studiando la realizzazione di chip bioispirati a basso consumo di energia, che sarebbero in grado di replicare l’attività del cervello animale e umano alla perfezione.
Ibm e le intelligenze artificiali per avvertire le fuoriuscite di petrolio o l’arrivo di uno Tsunami
Ibm ha già realizzato TrueNorth, il primo chip che si ispira al cervello umano. Il progetto è ancora in fase di sperimentazione ed è finanziato dal Dipartimento di Difesa americano. Al suo interno contiene una rete di 5 miliardi di transitor. Quest’ultimi altro non sono che una riproduzione esatta dei neuroni umani, capaci di eseguire quasi 50 miliardi di operazioni al secondo. I dettagli sull’utilizzo sono ancora vaghi. Si parla di monitoraggio delle fuoriuscite di petrolio oppure dispositivi in grado di avvertire l’arrivo di uno tsunami attraverso suoni. L’energia utilizzata per l’attivazione del cervello artificiale è bassissima: si parla del consumo di un kilowatt, l’equivalente di una piccola stufa.
Il deep learning
Aziende come Microsoft, Google e Facebook stanno investendo nel deep learning e sulle reti neurali artificiali che sono in grado di comportarsi come neuroni veri e propri. Questo significa che sarebbero capaci di apprendere da soli, senza la necessità di input esterni.
Un caso famoso, è stato quello dei due robot creati da Facebook e messi a dialogare tra di loro, che sono stati in grado di inventare un nuovo linguaggio che ancora non si è neanche riusciti a tradurre.
L’Intelligenza Artificiale che aiuta l’uomo e la paura dei robot
Tutto ciò dimostra come le nostre paure nei confronti della robotica dovrebbero essere riviste nell’ottica di una intelligenza artificiale messa a disposizione dell’uomo, per migliorare il proprio stile di vita, quello lavorativo e la salute delle persone.
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