La risposta dei brand al greenwashing con il greenbickering. La sostenibilità rimane tra i temi principali quando un brand vuole cominciare a spingere i primi passi per il lancio dei suoi servizi o dei prodotti.
Tra le prime domande a cui rispondere al pubblico vi è sempre “ma è sostenibile?”. Se la risposta è sì, allora bisogna fare molta attenzione a come ci si proietta nei suoi metodi comunicativi. Non solo bisogna stare attenti alle norme vigenti e alle esigenze dei consumatori, ma da qualche tempo bisogna guardare anche il proprio competitor.
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Greenbickering e greenwashing
Con il fenomeno del greenbickering ci si è accorti di come la competizione tra le aziende pone un nuovo focus sulle affermazioni contenenti slogan green. Dopo che l’Unione Europea si è espressa contro le campagne di greenwashing, proibendo in maniera assoluta qualsiasi tipo di pubblicità o di claim fuorviante in materia, si stanno ponendo le basi per un grande scompiglio tra le imprese.
Questa manovra è volta a tutelare i consumatori rendendo più trasparente possibile le politiche di economia circolare aziendali.
Su questa base ideologica si sviluppa il greenbickering: facendo leva sulla concorrenza sleale, una azienda può agire contro un competitor quando si crede che possa sfruttare impropriamente il tema della sostenibilità per avere un guadagno di immagine e cambiare il suo modo d’esser visto dai propri clienti.
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Greenwashing, paura tra i brand
Le accuse di greenwashing nelle campagne marketing delle aziende aumentano, rendendo così sempre più minuziosi i dettagli nelle campagne sulla sostenibilità dei prodotti o dei servizi promossi.
Evitare di trovarsi in una situazione di greenbickering per una azienda diventa quindi essenziale. Oltre le accuse di pubblicità ingannevole l’adozione delle nuove normative europee diventano sempre più stringenti: non sono solo dei limiti ma anche delle vere e proprie linee guida da seguire in caso si voglia parlare di sostenibilità aziendale, con delle regole previste anche nei casi in cui ci si trovi in situazioni concorrenziali.
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Da dove nasce il termine greenbickering
Il greenbickering è un termine colloquiale utilizzato per descrivere una discussione o un conflitto tra due o più persone su argomenti relativi all’ambiente o alla sostenibilità. Il termine è stato coniato nel 2008 dall’attivista ambientale Bill McKibben nel suo libro “Le conseguenze del clima”.
McKibben ha definito il greenbickering come “una forma di conflitto che si verifica quando le persone che si preoccupano dell’ambiente non riescono a concordare su come affrontare la crisi climatica”. Recentemente il dibattito si è spostato dall’essere una semplice discussione a diventare la miccia per una guerra tra i brand.
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