Leggero come un foglio, più resistente dell’acciaio: un grammo di grafene può rivoluzionare un intero capo. Quali sono le applicazioni del nuovo materiale nel fashion?
Sono passati quasi 10 anni da quando Andre Geim e Konstantin Novoselov hanno ricevuto il Nobel per la Fisica, grazie alla scoperta del grafene. Oggi è possibile acquistare pochi, costosissimi oggetti che ne contengono, come le giacche sportive Vollebak, o speciali vernici. Ma cosa accadrà quando il materiale del futuro entrerà a far parte della vita quotidiana?
Mentre nei laboratori si studiano le applicazioni per l’architettura urbana, l’ambito medico e quello tech, il grafene ha già fatto il suo ingresso nel mondo della moda.
Cos’è il grafene e perché cambierà il nostro modo di pensare la moda
Il grafene è carbonio: lo stesso che c’è all’interno delle matite, che compone il nostro corpo e i diamanti sugli anelli. La differenza sostanziale è che è composto da singoli atomi di carbonio disposti in forma esagonale. Da qui le note grafiche ad alveare che spesso ne accompagnano la promozione. Un foglio di grafene è leggerissimo, ed è la cosa più sottile mai inventata. Ma è 200 volte più resistente dell’acciaio, ed è un ottimo conduttore di calore ed elettricità. Alla vista è del tutto trasparente, ma la sua densità è talmente alta da non permettere neanche il passaggio di un gas leggero come l’elio.
Se vi state domandando quanto grafene serva per modificare le proprietà di un materiale, la risposta è: pochissimo. Funziona da super-additivo, migliorando o creando nuove caratteristiche nei materiali a cui viene aggiunto. Questa proprietà trova applicazioni quasi infinite in ambito tessile. Basta un grammo di grafene per dare a una stoffa proprietà incredibili. Molto probabilmente, in un futuro per niente lontano, andremo in giro con abiti migliori di quelli dei supereroi.
Grafene: le aziende italiane sono tra le prime a investire, e producono nanomateriale certificato
Tre anni fa a Manchester è stato presentato un incredibile abito al grafene. Il capo, fatto di nylon e nanomateriale, era accessoriato di piccole luci al led, che si illuminavano di colori diversi a seconda delle frequenza respiratoria della modella.
Abiti contenenti grafene esistevano già, ma da quel momento il materiale si è diffuso nel mondo della moda con frequenza crescente. In questo trend, all’Italia spetta un posto privilegiato tra gli early adopter. Alcune aziende, come Directa Plus di Lomazzo (CO), investono in questa ricerca da prima che diventasse virale, e oggi producono il G+, grafene certificato, ottenuto con processi di produzione fisici anziché chimici. In questo modo, il nanomateriale non risulta tossico ed è adatto ad essere inserito nei tessuti.
Dallo sportsware ai jeans in grafene: moda hi-tech per tutti?
I primi utilizzi del grafene nell’abbigliamento sono stati in ambito sportsware: Colmar nel 2016 ha lanciato la prima collezione di capi sportivi contenente grafene. Era la prima applicazione tessile di G+ ad arrivare sul mercato.
Questo innovativo materiale ha ricevuto una grande attenzione in questa fascia, con produzione soprattutto di giacche a vento iper-resistenti. Ma si tratta di un mercato di nicchia, rivolto a quei consumatori che, per passione o per lavoro, si recano in luoghi dai climi estremi.
Ma oggi è iniziata una produzione che presenterà l’arrivo del grafene al grande pubblico: quella dei jeans. Un grammo di questo materiale può rivoluzionare completamente il classico pantalone in denim, rendendolo ultra-resistente, ipoallergenico, batteriostatico e refrattario anche ai cattivi odori. Inoltre, il jeans con grafene avrà proprietà di termoregolazione, conservando una buona indossabilità anche nel caldo intenso. Una produzione pensata per i Paesi molto caldi, come l’India e il sud della Cina, ma anche per adeguarsi alle estati sempre più torride nel resto del mondo.
Gli abiti che controllano come stai: come il grafene aiuta lo sviluppo della tecnologia preventiva
I wearable, ovvero i dispositivi indossabili intelligenti, sono sempre più diffusi, soprattutto perché contengono sistemi preventivi come il controllo del battito cardiaco, del sonno e della respirazione. In Spagna, all’Istituto di Scienze Fotoniche situato vicino a Barcellona, è stato sviluppato un cerotto al grafene che controlla l’esposizione ai raggi UV e l’ossigenazione al cervello, per evitare pericolosi colpi di calore o danni alla pelle.
L’aggiunta di grafene al materiale tessile può veicolare numerosi utilizzi in questo campo: basterà uno strato di grafene all’interno della maglietta, ad esempio, per monitorare le attività cardio-polmonari.
Il grafene è il materiale del futuro e cambierà il mercato: come approfittarne?
Se le parole d’ordine del 2019 sono intelligenza artificiale e realtà aumentata, prevedibilmente il grafene monopolizzerà l’andamento del mercato in pochi anni, non appena inizieranno a diffondersi oggetti di consumo quotidiano, a fasce di prezzo accessibili.
Come dovrebbero prepararsi le aziende e gli ecommerce a questa rivoluzione?
Il nostro consiglio è di partecipare all’appuntamento annuale di EcommerceDay, che riunisce leader, innovatori e early adopter per una giornata di formazione intensiva sulle trasformazioni del mercato.