Il browser Chrome di Google per contrastare la piaga delle pubblicità invasive bloccherà automaticamente tutti gli annunci online che violano gli standard stabiliti dalla Coalition for Better Ads. In più, spingerà i proprietari dei siti web a rinunciare al loro utilizzo. Scopriamo insieme cosa cambierà nel mondo dell’advertising online.
Google Chrome libera internet da spam e pop-up
Il browser Chrome di Google per contrastare la piaga delle pubblicità invasive bloccherà automaticamente tutti gli annunci online che violano gli standard stabiliti dalla Coalition for Better Ads. Quest’ultima è una delle più grandi e importanti intese tra agenzie e concessionarie per la pubblicità online che ha deciso di adottare gli standard comuni su come mostrare gli annunci e quali dimensioni e formati devono essere utilizzati.
L’obiettivo del blocco pubblicità di Chrome è quello di rendere la navigazione più semplice, liberare internet da spam e pop-up e restituire alla pubblicità la dignità che merita.
Blocco pubblicità: le tipologie invasive
Le pubblicità coinvolte in questa operazione di censura sono:
- Annunci a piena pagina
- Annunci con audio e video a riproduzione automatica (i classici “ciao, vuoi sapere come ho fatto a guadagnare tutti questi soldi?”)
- Gli annunci animati
- Pop up
- Annunci che hanno un conto alla rovescia (famosi quelli di alcuni servizi di streaming come Adfly)
- Annunci che restano sempre presenti e che occupano uno spazio importante sulla pagina web.
I siti che avranno questi annunci verranno avvertiti dallo staff di Google Chrome e in seguito bloccati, se non dovessero eliminare le pubblicità dopo il sollecito.
Google rassicura i proprietari dei siti: nessuna punizione preventiva
Chorme rassicura i proprietari dei siti: non ci saranno punizioni senza avvertimento. E tutti i proprietari di siti web, prima di subire un eventuale blocco, avranno la possibilità di rimediare ed eliminare le pubblicità invasive.
Il blocco pubblicità: come funziona
Il proprietario del sito “infetto” da cattiva pubblicità, riceverà una notifica da Chorme. E attraverso la “Search Console”, il tool che ti permette di monitorare la presenza del tuo sito nei risultati di ricerca, ogni proprietario potrà verificare se gli annunci sul suo sito stiano rispettando o meno le direttive di Better Ads. Se dopo trenta giorni la situazione pubblicità sul suo sito non dovesse cambiare, tutti gli annunci verranno comunque bloccati.
Il proprietario del sito, tuttavia, ha ancora tempo di rettificare e rimuovere il blocco, dopo una nuova verifica da parte di Chrome.
Anche gli utenti potranno vedere il blocco
Anche gli utenti saranno avvertiti della presenza di pubblicità malevole. Chi si connette da desktop vedrà un’icona nella barra degli indirizzi di Chrome. Chi invece utilizza il proprio cellulare leggerà un avviso sulla parte inferiore dello schermo che lo avvertirà della presenza di annunci invasivi.
L’utente potrà decidere autonomamente se visualizzarli o meno.
Blocco pubblicità di Chrome: strategia o rivoluzione?
Chrome ha già ricevuto molte critiche da parte di editori e inserzionisti. Alcuni sostengono che l’azienda stia semplicemente cercando di spostare le attenzioni degli editori verso le inserzioni Google, sicuramente meno soggette all’azione del filtro.
Ma il gigante di Mountain View non demorde perché è convinto che in questo modo si possano migliorare gli standard degli annunci web, dando maggiore dignità alla pubblicità e migliorando l’esperienza di connessione degli utenti.
Inoltre, in questo modo si limiterà l’utilizzo di programmi di ad-blocker, permettendo alla pubblicità di continuare a vivere senza disturbare l’esperienza di navigazione degli utenti.
Insomma, quello che Google prospetta da qui ai prossimi mesi sarà una vera e propria rivoluzione nell’universo dell’advertising!