Il mercato del commercio internazionale, già a più riprese abbattuto dalle restrizioni della pandemia, subisce un nuovo duro colpo. Il Giappone ha infatti deciso di bloccare le spedizioni di posta aerea verso l’Italia.
Le ragioni dietro il blocco delle spedizioni
Alla base della decisione di Japan Post, il servizio postale giapponese, di sospendere le spedizioni via aerea ci sarebbero i ritardi e l’impossibilità dell’Italia di garantire i termini di consegna imposti dagli standard giapponesi dell’EMS.
Il servizio EMS, “Express Mail Service”, è un servizio di corriere espresso internazionale per l’accettazione, il trasporto e la consegna in tempi rapidi di documenti e pacchi in tutto il mondo. Le tempistiche variano a seconda dei Paesi impegnati nella transazione da un minimo di 2 giorni lavorativi ad un massimo di 5.
Secondo alcuni report, l’Italia non garantiva il rispetto delle condizioni sopra citate; per questa ragione il Giappone ha deciso di bloccare ogni servizio fino a data da destinarsi, con il servizio Surface via terra o mare come unica soluzione di spedizione.
Insieme all’Italia, le spedizioni sono state sospese anche da e verso gli Emirati Arabi Uniti, Israele e San Marino.
Le spedizioni in Giappone ancora garantite
Nonostante i principali servizi di spedizione per via aerea siano stati sospesi, è ancora possibile ricevere e inviare pacchi e documenti in Giappone. I principali corrieri come DHL e FedEx, infatti, rimangono del tutto operativi. Rispetto agli standard del servizio postale nazionale i costi sono più elevati, ma le garanzie a disposizione del cliente aumentano, così come la certezza di spedire e ricevere pacchi velocemente.
Amazon JP, inoltre, si affida al servizio offerto da DHL; di conseguenza ogni oggetto acquistato tramite il marketplace Amazon raggiungerà casa nostra senza alcun problema.
Il servizio postale giapponese non ha ancora reso note le tempistiche del blocco delle spedizioni, iniziato già a metà ottobre. Per il momento sembra che il piano abbia una scadenza ancora da definirsi, probabilmente in seguito ad accordi fra i Paesi.
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