Ferrero. Per alcuni è sinonimo di colazione, per altri è la merenda a scuola. A volte è la pubblicità, altre la Nutella. Qualunque cosa sia per voi se si dice il nome di quest’azienda tutto il mondo sa di cosa si sta parlando.
Ferrero: dal laboratorio dolciario alla multinazionale
La storia della Ferrero inizia nel 1942 quando Piero Ferrero apre il primo laboratorio dolciario ad Alba. A seguito degli effetti della Seconda Guerra Mondiale l’idea di Piero è quella di sfruttare al massimo le nocciole presenti sul territorio piemontese per sopperire alla carenza di cioccolato. Sembra che la sua ricerca fosse quasi ossessiva. Nel suo laboratorio Piero arrivava a sperimentare e provare decine di creme, anche in piena notte, senza fermarsi mai. Ma da questa passione, o ossessione, che nasce un impasto di nocciole chiamato Giandujot, facilmente trasportabile e tagliabile con il coltello. Era l’antenato della Nutella, il trampolino di lancio di una delle più grandi multinazionali dolciarie al mondo.
Anno 1964: nasce la Nutella ufficialmente. Il secondo punto di svolta dell’azienda. Il successo della Ferrero ora supera i confini nazionali, approva in tutta Europa e, presto, nel mondo. Aprono sedi produttive che vanno dall’Irlanda all’Ecuador. Da quel momento l’ascesa della Ferrero è continua e inarrestabile. Quello che era nato come un laboratorio di dolci albese diventa una delle più grandi multinazionali di dolci a livello mondiale, in una sintesi di modernità e tradizione, espansione e famiglia.
Il simbolo della Ferrero: la Nutella
“Che mondo sarebbe senza Nutella?” Questo slogan vale non solo per la colazione. La Nutella, nel tempo, è diventata un simbolo di golosità e dolcezza, un’icona della cultura pop e dell’indulgenza per se stessi. Nel 2017 la Nutella è stata premiata come marchio più amato dagli italiani, grazie al fatto di essere riuscita a dar vita a una complicità unica tra il prodotto e i suoi consumatori. Perché ormai la Nutella, prodotto portabandiera della Ferrero, non è più solo una crema alle nocciole, ma un simbolo che unito generazioni e continenti. Ed è anche grazie all’affetto che unisce le persone alla Ferrero e la Nutella che lavorare per quest’azienda è il sogno di molti giovani. In una realtà come quella di oggi, dove in molti cercano fortuna allontanandosi dall’Italia e non sperano di trovare possibilità di guadagno e soddisfazione in questo stato la Ferrero va controcorrente.
È la prima azienda alimentare al mondo per reputazione, ed è Glocal
Così si può definire. Globale e locale. Globale, ovvero sviluppata e presente in tutto il mondo, senza confini. E locale, perché rimane simbolo del made in Italy, dei prodotti italiani di qualità, delle materie prime ricercate. È attenta allo sviluppo internazionale ma con un forte senso di responsabilità sociale nei confronti delle comunità in cui si trova a operare. E infatti un paio di mesi fa la Ferrero ha presentato l’ottavo Rapporto di Responsabilità Sociale d’Impresa, dove si sottolineavano i 70 di impegno dell’azienda in ambito ambientale e sportivo. Perché quest’azienda non è solo dolci e golosità, ma basa la sua strategia di responsabilità sociale sul “condividere valori per creare valore”.
In questo modo il marchio italiano, grazie alla sua presenza sui territori dove lavora e da dove importa materie prime e l’abile gestione delle sue pubblicità, sempre capaci di unire i valori di cui si fa portavoce alla semplicità di una fetta di pane e Nutella, è cresciuto diventando un’azienda con un volto. Facendo diventare la Ferrero uno dei Brand più forti al mondo, proprio perché quella distanza che si trova a volte con i grandi marchi in questo caso non sembra così tanta. La Nutella, e la Ferrero, sono di famiglia e seguono i loro clienti per tutta la vita. Rimangono, sempre, quasi degli amici su cui poter contare, ormai icona Pop.