Enzo Ferrari è stato il fondatore di una delle più celebri case automobilistiche, l’omonima Ferrari.
Da pilota automobilistico fino a dirigente sportivo e imprenditore, la storia di Enzo Ferrari è dominata da un’indomabile passione, quella per i motori, che non lo ha mai abbandonato.
Durante la sua lunga carriera si guadagnò diversi nomi tra i quali spiccano il “cavaliere”, “l’ingegnere”, “il Mago” e “il Drake”. Quest’ultimo fa riferimento al famoso corsaro Francis Drake. Gli Inglesi diedero ad Enzo questo appellativo per la grande capacità e determinazione di Ferrari nel perseguire e centrare obiettivi sportivi fuori dalla portata della sua piccola azienda.
Sempre secondo gli Inglesi, “la gestione dittatoriale” del suo team e il porsi sovente al confine dei limiti imposti da regolamenti tecnici, l’appellativo da corsaro è sicuramente meritato, con un segnale di accusa, ma anche di ammirazione.
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Chi era Enzo Ferrari?
Enzo Anselmo Ferrari è nato il 18 febbraio 1898 a Modena, in Italia. Secondogenito di Alfredo Ferrari, proprietario di un’officina meccanica e di Adalgisa Bisbini, nobile proprietaria terriera, Enzo Ferrari passa la sua infanzia e adolescenza a Maranello.
Il primo incontro con le corse arriva all’età di 10 anni, quando il padre lo porta con sé a Bologna per assistere a una gara automobilistica. Enzo rimane altamente impressionato.
La morte del padre e del fratello a causa dell’influenza nel 1916 lo costrinse a crescere in fretta, e lasciò la scuola per diventare istruttore per l’officina dei vigili del fuoco di Modena.
Si arruolò nell’esercito italiano nel 1917 e ferrava muli per la terza divisione di artiglieria alpina, sopportando la sua seria battaglia contro l’influenza prima di ottenere un congedo onorevole.
L’esordio da pilota di Enzo Ferrari
Nel 1919 Ferrari si trasferì a Milano per lavorare come collaudatore per le Costruzioni Meccaniche Nazionali (CMN).
Data la possibilità di competere con la scuderia aziendale, esordì alla corsa in salita Parma-Poggio di Berceto del 1919, classificandosi quarto nella sua divisione.
Lascia la CMN l’anno successivo per entrare in Alfa Romeo.
Azienda con la quale inizia una collaborazione ventennale, che si protrarrà fino al 1939. Presso Alfa Romeo, Enzo ricopre incarichi da pilota, collaudatore, collaboratore commerciale e infine, direttore del reparto Alfa Corse.
Il campione Enzo Ferrari
Dopo aver vinto la sua prima corsa “Circuito del Savio” nel 1923, la Ferrari incontrò i genitori dell’asso dell’aviazione della prima guerra mondiale Francesco Baracca, che suggerirono al giovane pilota di utilizzare lo stemma che decorava l’aereo del figlio come portafortuna: il cavallino rampante.
Nel 1928, vince il secondo circuito sempre al volante di un’Alfa Romeo. Fonda invece, nel 1929, la “Scuderia Ferrari”, una società sportiva che dava l’opportunità di far correre i propri soci.
Nel 1931 Enzo partecipa all’ultima corsa, a causa della nascita del figlio Dino (il quale però verrà a mancare in poco tempo, nel 1956), e i maggiori impegni come direttore della Scuderia.
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Disaccordi con l’Alfa Romeo e il trionfo della Scuderia Ferrari
Ferrari si trasferisce a Milano, dopo aver costruito la celebre Alfa Romeo 158, e assume l’incarico di direttore di Alfa Corse, ma la differenza di vedute portano Enzo a lasciare il posto dopo pochi mesi. Da quel giorno, per Enzo battere l’Alfa Romeo con una macchina da lui costruita diventa il suo grande obiettivo.
E fu così che la prima vittoria arrivò nel 1951 nel Gran Premio di Gran Bretagna, sbaragliando la squadra Alfa Romeo. Questa vittoria segna il declino dell’Alfa Romeo e l’ascesa della Ferrari.
Enzo Ferrari e le sue molteplici qualità
Era un uomo di capacità di visione, di gestione di persone e delle risorse fuori dal comune. Possedeva inoltre un fortissimo spirito di imprenditorialità e eccezionale coraggio.
Conosceva tutti i segreti del marketing quando ancora esso non esisteva. Ferrari realizzò un libretto per pubblicizzare la 125 Sport. Sulla copertina e seconda pagina si trovavano stampati due grandi cavallini rampanti, che voleva imporre come brand. Inoltre la scritta “Ferrari” era scritta in maniera insolita: lettere bianche contornate dal nero.
Enzo sapeva benissimo che differenziarsi significava emergere ed emergere significava vincere.
Enzo Ferrari si spegne il 14 agosto 1988, circondato da poche persone care, e lascia così una vita lunga, piena di soddisfazione ma anche tormentata da grandi dolori.
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