L’Agcom si pronuncia sulle elezione politiche 2018: Google e Facebook devono garantire “pari opportunità” a partiti e candidati per le elezioni politiche del 4 marzo ed evitare la diffusione di notizie false. Scopriamo insieme quali strategie hanno deciso di adottare.
Agcom convoca Google e Facebook per le elezioni 2018
È consuetudine oramai vedere i social media e il web invasi da notizie false e inventate. Tra le categorie più colpite salute e politica.
Negli ultimi anni ne abbiamo sentite di tutti i colori. Dalla legge sulla prostituzione alla trasformazione del Colosseo in luogo di culto islamico. Per questo, in vista delle elezioni che si terranno il 4 marzo, il Garante delle comunicazioni convoca il Tavolo Tecnico per chiedere di rispettare alcune linee guida per garantire “pari opportunità” a partiti e candidati e limitare la diffusione di notizie false.
Tra i partecipanti, troviamo i più grandi gruppi editoriali italiani e radiotelevisivi, i rappresentanti del giornalismo e della pubblicità, Google e Facebook.
Vediamo cosa dicono queste linee guida e come le piattaforme hanno deciso di comportarsi:
Pari informazione sugli strumenti di informazione per tutti, da garantire per le elezioni 2018
Facebook e Google dovranno garantire a tutti i soggetti politici interessati l’accesso agli strumenti d’informazione, con assoluta imparzialità. Questo significa che tutte le forze dovranno essere informate sugli strumenti che possono utilizzare in campagna elettorale.
Più trasparenza nei messaggi pubblicitari è la richiesta delle Elezioni 2018
Il Garante delle comunicazioni chiede chiarezza e pretende che in tutti contenuti pubblicitari siano sempre indicati, dove possibile, la natura del messaggio e il committente.
Blocco tempestivo su contenuti illegali
Google e Facebook devono assolutamente condividere gli strumenti che possiedono per intervenire in caso di diffusione di messaggi e videomessaggi che violino la legge (contenuti illeciti, diffamatori, false attribuzioni…)
Silenzio elettorale anche sui social
Anche i social dovranno rispettare il silenzio elettorale. Quindi niente post né condivisioni di messaggi elettorali per tutti i politici coinvolti, a partire da ventiquattro ore prima dell’apertura dei seggi e per tutta la durata della votazione.
Fact-Checking: individuazione delle notizie false
Il Garante delle comunicazioni raccomanda un rafforzamento delle iniziative di fact checking.
Facebook e Fact Checking: il social ci riprova insieme a Pagella Politica
Dopo il tentativo fallito della “Disputed Flags”, la bandierina che avrebbe dovuto indicare se il contenuto di una notizia fosse vero o meno, Facebook ci riprova.
Stringe una collaborazione con Pagella Politica, che valuterà l’accuratezza delle storie presenti sulla piattaforma. Se le informazioni contenute saranno considerata false, Facebook mostrerà agli utenti il risultato negativo dell’analisi, contrassegnando quel contenuto come “fake”.
La notizia perderà visibilità e le persone che l’avranno condivisa riceveranno una notifica che li avvertirà di aver condiviso un contenuto considerato falso.