Carta Italia è il documento firmato dal Consorzio Netcomm e INDICAM. Si tratta di un accordo volontaristico per contrastare la vendita di prodotti contraffatti online; sviluppato con il coinvolgimento del MISE
Nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico è stata da poco firmata la “Carta Italia” l’accordo volontaristico tra titolari di diritti e attori del commercio online, promossa dal Consorzio Netcomm, Indicam e MISE. Il documento costituisce il seguito delle linee programmatiche e degli impegni che il CNAC (Consiglio Nazionale Anticontraffazione) fissò nei suoi lavori e più volte ribaditi dal Sottosegretario Senatrice Simona Vicari, che ne è Presidente.
“Carta Italia” è un brillante esempio della collaborazione tra privati ed Istituzioni che avviene nell’ambito del CNAC, pensato come organismo di indirizzo, impulso e coordinamento di tutte le iniziative di contrasto al fenomeno a livello nazionale, con sede presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Stabilire misure adeguate per proteggere l’autenticità. Questo l’obiettivo di Carta Italia
La Carta impegna i suoi firmatari – inizialmente INDICAM e Netcomm, ma aperta a tutti i soggetti della filiera produttiva e distributiva operanti in Italia, cioè merchant, piattaforme di eCommerce, titolari dei diritti, produttori licenziatari e associazioni dei consumatori – a porre in opera come best practice misure conformi allo stato dell’arte, ovvero che consentano l’individuazione delle offerte relative a prodotti non autentici anche prima della loro messa online, nonché a prevenire il ripetersi di tali offerte.
Ecco il commento di Roberto Liscia, Presidente del Consorzio Netcomm a cui l’e-commerce agency Jusan Network è associata, sulla definizione di Carta Italia:
“Come Netcomm rappresentiamo l’intera filiera dell’eCommerce – commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm – e promuoviamo con grande impegno Carta Italia nella sua presentazione ufficiale. Un comparto che stimiamo in crescita del 15% per l’anno in corso e che raggiungerà oltre 15 miliardi di euro di fatturato nel nostro Paese. Oltre a confermare la partnership col CNAC, nel firmare l’iniziativa intendiamo sostenere la qualità dei prodotti venduti online, soprattutto quelli di punta del Made in Italy, che sono oggetto di gravi violazioni sia sulla rete sia nel mondo fisico.
Particolare attenzione è rivolta all’e-commerce
In particolare online, è cruciale poter tutelare gli imprenditori delle nostre eccellenze che hanno grandi potenzialità di sviluppo e competizione in Paesi come la Cina, dove nel tempo come Consorzio abbiamo sviluppato sinergie. Siamo poi molto grati al Presidente Vicari e allo CNAC per la presenza del “Sigillo Netcomm” nell’impianto della Carta. Si tratta di un vero e proprio bollino di qualità e i siti che lo espongono, dopo un iter di valutazione, si impegnano ad offrire un servizio facile, conveniente, trasparente e sicuro ai consumatori. Dal 1° Settembre il Sigillo Netcomm diventerà europeo, in quanto essendo parte di Ecommerce Europe, l’organismo sovranazionale che accorpa tutte le Associazioni di ecommerce nazionali europee, avremo la possibilità di uniformare con il patrocinio dell’Unione Europea i Sigilli che hanno ottenuto oltre 40.000 siti in Europa.
Le recensioni come arma contro la contraffazione
Ma è anche opportuno in questa sede sottolineare come l’online possa mettere in atto dei propri “anticorpi naturali”; ovvero come venga esercitata dai consumatori, soprattutto tramite i social, una rete di commenti anche negativi che isolano subito i venditori non virtuosi. Questi vengono “respinti” dal sistema e sono oggetto di feroci critiche e interventi da parte dei regolatori e dei media. C’è, quindi, una sorta di intelligenza collettiva che porta a premiare il merito e isolare chi tende a non comportarsi bene. A tutto vantaggio dei consumatori e del settore – conclude Roberto Liscia.”
I passi che hanno portato alla definizione di Carta Italia
Il problema della contraffazione via Internet chiama in causa il ruolo degli Internet Service Providers e più in generale dei fornitori di servizi via web. In relazione a questo aspetto il riferimento normativo è il d.lgs. 9 aprile 2003 n. 70 di attuazione della “Direttiva Europea sul Commercio Elettronico”. Ciò che è emerso dai lavori entro il CNAC – congiuntamente a Netcomm e Indicam – è che il problema della contraffazione online ha assunto un rilievo importante; tale che le previsioni di questa normativa – con riferimento al ruolo degli ISP e dei fornitori di contenuti via web – non appaiono adeguate ad affrontare il fenomeno così come si è evoluto.
Numerosi i tentativi compiuti prima di Carta Italia
Per porre rimedio sono stati fatti numerosi tentativi nel corso degli anni passati – in Italia e anche in altri paesi – ma sono generalmente falliti. Quindi, appare oggi a tutti gli operatori economici più realistico porre un argine alla contraffazione online; sviluppando strumenti e regole volontari di gestione condivisa delle attività di eCommerce. Ciò per fare in modo che internet diventi un ambiente più sicuro per tutti gli operatori (titolari dei diritti, consumatori, gestori delle piattaforme online). La Carta Italia si pone nel solco di questo orientamento e ad essa si è arrivati grazie al consenso costruito dal CNAC e appoggiato da Netcomm e Indicam.
Altre iniziative europee per la lotta alla contraffazione nel commercio elettronico
Esistono, peraltro, a livello europeo già delle esperienze simili. Parliamo ad esempio de: Il “Protocollo d’intesa per la lotta contro la vendita online di merci contraffatte” sviluppato nell’ambito dello Stakeholder Dialogue della Commissione Europea; o della “Charte de lutte contre la contrefaçon sur internet” sviluppata in Francia. Documenti che hanno già dimostrato come gli accordi spontanei possano fornire la flessibilità per adattarsi rapidamente agli sviluppi tecnologici; ma sopratutto fornire soluzioni efficienti al problema della contraffazione online.
Fonte: ufficio stampa Consorzio Netcomm