Il diritto alla concorrenza, ovvero il principio di libertà di concorrenza lo troviamo all’articolo 41 della Costituzione. In questo articolo è sancita la libera competizione tra le imprese nella promozione e nella commercializzazione di beni e di servizi. Inoltre, l’attività economica deve svolgersi nella prospettiva di perseguire l’utilità sociale.
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Questo principio della libertà di concorrenza è tutelato contro comportamenti che pregiudicano in modo rilevante e durevole la struttura concorrenziale del mercato con norme antimonopolistiche, ovvero la disciplina antitrust.
A livello europeo troviamo le norme all’interno del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea raffinate con i successivi Reg. ce 2003 e 2004. All’interno del trattato è indicato il divieto di sviluppare comportamenti anticoncorrenziali sotto forma di accordi e procedure commerciali che limitano la concorrenza (articolo 101) e abuso di posizione dominante (articolo 102).
Il responsabile di tali regole a livello europeo è la Commissione Europea.
A livello nazionale, in Italia si applica la legge antitrust 287/1990 e l’enforcer è l’AGCM, ovvero l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Norme sulla concorrenza sleale
Il principio per il diritto alla concorrenza viene tutelato contro comportamenti contrari allo svolgimento corretto e ordinato della concorrenza sul mercato con norme sulla concorrenza sleale presenti all’interno del Codice Civile.
In questo caso l’autorità responsabile del controllo e dell’applicazione delle norme è il giudice ordinario, quindi non più un’autorità amministrativa, ma un’autorità giudiziaria.
Queste norme sono però azionabili solo da imprenditori e non sono a tutela dei consumatori.
Pratiche commerciali scorrette
Le pratiche commerciali scorrette comprese nel decreto legislativo 146/2007 e inserite nel codice del consumo sono a sostegno della corretta concorrenza e soprattutto della tutela dei consumatori.
Oltre a queste norme i consumatori trovano tutela anche con il decreto legislativo 145/2007 in materia di pubblicità ingannevole e comparativa.
Come per la legge antitrust, imporre e controllare il rispetto di queste norme è compito dell’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Per saperne di più sul diritto alla concorrenza
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