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Dazi, prezzi e Black Friday: come il mercato cambia in America e Italia

Dazi e Black Friday
Dazi e Black Friday

Dazi e Black Friday: come cambia il mercato

Le dinamiche del commercio globale stanno subendo una trasformazione radicale, influenzate da decisioni politiche e cambiamenti nelle abitudini di consumo.

Negli Stati Uniti, il ritorno dei dazi annunciati dal presidente eletto ha già iniziato a scuotere il settore retail, con l’inevitabile aumento dei prezzi al consumo.

In Italia, invece, l’attenzione si concentra sul Black Friday, che vede crescere il volume di acquisti online ma lascia in difficoltà i piccoli commercianti. Analizziamo come questi due scenari stanno ridefinendo il panorama economico.

Dazi americani: il ritorno di una guerra commerciale

Le nuove politiche protezionistiche annunciate negli Stati Uniti promettono di avere un impatto significativo sull’economia globale.

Il CFO di Walmart, John David Rainey, ha dichiarato a CNBC che i prezzi di alcuni articoli subiranno aumenti a causa delle barriere doganali imposte. Questo non solo colpirà i consumatori, ma anche le aziende che basano la loro competitività su una supply chain globale.

L’aumento dei dazi non riguarda solo un incremento diretto dei prezzi. Le imprese dovranno affrontare costi maggiori per la logistica, possibili ritardi nelle forniture e una crescente difficoltà nel reperire prodotti a basso costo. Questo scenario costringerà molte aziende a rivedere le proprie strategie, puntando su produzioni locali o diversificando i fornitori.

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Black Friday in Italia: crescita e difficoltà per i piccoli negozi

Dazi e Black Friday sono i temi del momento. In Italia, il Black Friday continua a registrare numeri da record, specialmente nel settore e-commerce e per i giganti del commercio.

Secondo il Politecnico di Milano, gli italiani spenderanno oltre 2 miliardi di euro solo online, con un aumento del 9% rispetto al 2023. Le categorie più richieste includono abbigliamento e prodotti beauty, seguite da elettronica e tecnologia.

Tuttavia, mentre le grandi piattaforme e-commerce traggono vantaggio da questa corsa agli acquisti, i piccoli negozi lottano per sopravvivere. Molti commercianti locali non riescono a competere con i margini ridotti e gli sconti aggressivi offerti dai giganti del settore, portando a un progressivo declino del commercio tradizionale.

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Il caso Mulberry: quando i prezzi diventano un problema

Non sono solo i consumatori a essere sotto pressione. Mulberry, noto brand del lusso, ha recentemente ammesso di aver chiesto troppo ai suoi clienti. “I risultati del primo semestre mostrano la chiara necessità di ridefinire le priorità e ricostruire l’attività,” ha dichiarato il CEO Andrea Baldo.

Il marchio, che ha deciso di ridurre i prezzi e tagliare 85 posti di lavoro, è un chiaro esempio di come i consumatori siano diventati più attenti e meno disposti a pagare cifre elevate senza percepire un reale valore aggiunto.

Questo trend evidenzia l’importanza per i brand di trovare un equilibrio tra qualità, prezzo e aspettative dei clienti.

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L’impatto dei dazi sull’economia italiana e tedesca

L’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti potrebbe avere conseguenze significative per l’economia italiana e quella tedesca, che sono tra le più esposte in Europa.

Le relazioni commerciali tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti valgono circa mille miliardi di euro in beni e servizi ogni anno, un interscambio che rischia di subire un duro colpo.

In Italia, le esportazioni verso gli Stati Uniti, che nel 2023 hanno raggiunto i 67,3 miliardi di euro, rappresentano un fattore chiave per la crescita economica.

Con un saldo commerciale positivo di 42 miliardi di euro, l’Italia è particolarmente vulnerabile alle barriere commerciali, soprattutto nei settori chiave come moda, alimentare e macchinari.

Dazi Usa e l’importanza dell’export per l’economia italiana

Nel 2023, le esportazioni italiane hanno raggiunto un valore complessivo di 626 miliardi di euro, confermandosi una variabile fondamentale del PIL nazionale. Tuttavia, una riduzione nei volumi di export a causa dei dazi potrebbe rallentare ulteriormente la crescita economica.

Secondo le stime della Commissione Europea, il PIL italiano dovrebbe aumentare dello 0,7% nel 2024 e dell’1% nel 2025. Ma queste previsioni non tengono conto di un eventuale aumento delle barriere doganali.

La Germania, principale partner commerciale dell’Italia in Europa, potrebbe risentire pesantemente di una flessione nelle esportazioni verso gli Stati Uniti, amplificando l’effetto domino sulla nostra economia.

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La Germania: il rischio più grande in Europa

Se l’Italia è vulnerabile, la Germania affronta rischi ancora più significativi. Prima economia europea e dipendente in larga misura dall’export, la Germania esporta merci negli Stati Uniti più di quanto faccia in qualsiasi altro Paese al mondo.

Solo nel primo trimestre del 2024, l’import-export tra Germania e Stati Uniti ha superato i 63 miliardi di euro. Tuttavia, con una previsione di recessione dello 0,1% nel 2024, secondo la Commissione Europea, la Germania è già in una posizione fragile.

Un’eventuale stretta commerciale rischia di aggravare ulteriormente la situazione, con effetti a cascata sul commercio europeo e, indirettamente, sull’Italia, che dipende dalla domanda tedesca per una parte significativa del proprio export.

Dazi e Black Friday – aumento di prezzi e un mercato in trasformazione

Mentre negli Stati Uniti le politiche protezionistiche minacciano di aumentare i prezzi e rallentare il commercio internazionale, in Italia il Black Friday rappresenta una grande opportunità per i giganti del digitale ma un’ulteriore sfida per i piccoli negozi.

I brand, grandi o piccoli, devono adattarsi rapidamente a queste nuove realtà, puntando su strategie innovative e una maggiore attenzione alle esigenze dei consumatori.

La strada da percorrere è tutt’altro che semplice, ma le aziende che sapranno anticipare i cambiamenti e rispondere con flessibilità avranno maggiori possibilità di prosperare in un mercato sempre più complesso.

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