Da piccola pasticceria a multinazionale dell’industria dolciaria: il caso di Ferrero. Quella di Ferrero è una storia lunga, complessa e piuttosto movimentata. Eppure l’idea all’origine della nascita dell’azienda è sempre stata legata a un ingrediente particolare, uno soltanto: la nocciola. Se non fosse stato per la geniale e virtuosistica brama di sperimentazione di Pietro Ferrero nei confronti di un simile prodotto, non avremmo ora a disposizione né la Nutella, né i Kinder, né l’Estaté, né tantomeno i Tic Tac. E se non fosse stato per il genio e la disciplina di Michele Ferrero, l’azienda non sarebbe diventata la multinazionale leader del settore dolciario cui tutti riconoscono il predominio.
Da piccola pasticceria a multinazionale dell’industria dolciaria: il caso di Ferrero
Il segreto di Michele Ferrero? Essere riuscito a distinguersi dagli altri, avere avuto fede e aver lavorato sodo ogni giorno, tenendo sempre a mente la Valeria, vale a dire, il cliente finale. Non ha mai smesso un solo istante di occuparsi dei suoi prodotti, di vegliare sulla sua azienda, di prendersi cura degli affari della famiglia. Supportato da un’etica di lavoro serrata e impressionante, Michele Ferrero è diventato ben presto un’icona industriale e culturale ammirata tanto in Italia quanto all’estero.
Dal fondatore…
Pietro Ferrero nasce a Farigliano il 2 settembre 1898 da Michele e Clara Devalle. Nel 1942 il giovane apre un laboratorio dedicato alla produzione di dolciumi ad Alba (Cuneo). È all’interno di quel laboratorio che comincia a sperimentare e a inventare le golosità per cui sarebbe ben presto divenuto famoso nel giro di pochi anni. Crea e sperimenta soprattutto con la nocciola, ingrediente cuore delle sue ricette. La nocciola era molto diffusa nella zona di Cuneo. Nel 1946, dopo anni e anni di tentativi andati male, Pietro inventa la Pasta Gianduja. Una crema a base di nocciole che è possibile spalmare sopra il pane come nulla fosse. L’idea piace e la Gianduja viene prodotta in piccole quantità, per poi essere venduta dai piccoli negozianti d’Alba. A poco a poco il prodotto ottiene un successo oltre le aspettative. Ma bisognerà attendere l’entrata in campo del figlio Michele Ferrero perché il volto stesso dell’azienda cambi e cresca fino a raggiungere i livelli attuali.
… Al vero volto dell’azienda
Creatore e proprietario della più grande multinazionale dolciaria al mondo dopo la Nestlé, Michele Ferrero è divenuto ben presto una delle figure più imporanti del panorama industriale e culturale italiano. La sua straordinaria capacità di osservazione lo precede: gli bastava spesso uno sguardo per tirare le somme su una persona e decidere se fosse meritevole o no di lavorare per lui. Protagonista indiscusso dell’industria nostrana, Michele Ferrero è riuscito a stare al passo con i tempi grazie a prodotti innovativi e a una determinazione fuori dalla norma. Lo si potrebbe non a torto considerare una sorta di Willy Wonka, tanto i suoi prodotti sono stati capaci di entrare nell’immaginario collettivo e di imporsi nella cultura gastronomica dei consumatori.
La fabbrica di cioccolato: Nutella, Kinder, Ferrero Rocher, Tic Tac
È il 1964 e il panorama dell’industria dolciaria è scosso da una vera e propria rivoluzione: nasce la Nutella, crema gianduia con una densità maggiore rispetto a quella comune. La Nutella è la crema spalmabile più diffusa al mondo. 350 mila tonnellate ne vengono prodotte ogni anno. Il prodotto piace, è seguito, adorato, idolatrato da tutte le Valerie del mondo. Segue un periodo dedito all’apertura di stabilimenti e sedi commerciali in Olanda, Belgio, Svizzera, Danimarca e Regno Unito.
Michele Ferrero schivo e ambizioso
Michele Ferrero è un alchimista dalle idee precise e di ambizione smisurata. Umile e ritroso quanto basta per non suonare arrogante, la sua creatività non conosce confini. Dopo la Nutella, nel 1968, viene lanciata l’irresistibile linea di prodotti Kinder. Il nome deriva dal termine tedesco Kinder, che significa “bambini”. Ed è subito un trionfo. Seguono prodotti innovativi e di successo come Tic Tac, Kinder Sorpresa e Ferrero Rocher. Il Gruppo Ferrero si fa conoscere ben presto in tutto il mondo, presente in 53 Paesi con oltre 34000 collaboratori, 20 stabilimenti produttivi e ben 9 aziende agricole. “Lavorare, creare, donare” sono le tre parole che campeggiano nel logo della Fondazione del Gruppo. Responsabilità sociale e dovere civile in primis, valori che Michele Ferrero ha ereditato e assimilato e fatto propri fin dal principio della sua attività.
Un’etica di lavoro impeccabile e insostituibile
Nessuno ha mai fatto mistero della straordinaria work-ethic di Michele Ferrero. Dalle riunioni domenicali alle notti trascorse in camice bianco ad assaggiare cioccolato assieme ai suoi collaboratori più stretti e provare tutte le varianti possibili. Non c’era cambiamento né modifica nella formula della Nutella che non venisse accuratamente studiato e selezionato da lui. La cosa fondamentale, amava ripetere, era la seguente. ” Ca piasa a madama Valeria”, che piacesse in altre parole alla casalinga media, vero e proprio destinatario sincero dei prodotti finali.
Un amore per la propria azienda e i dipendenti che ne fanno parte
Merita di essere ricordato anche il suo impegno a favore dei dipendenti che lavoravano nella sua azienda. Costruì difatti un welfare aziendale che copriva qualunque genere di causa: dalla sanità al dopolavoro, e senza nessuna pretesa politica o doppiogiochista. A ognuno dei lavoratori garantiva e assicurava eguali diritti. A tale proposito, nel 1983 nacque la Fondazione Ferrero, la quale si impegna tuttora a promuovere iniziative culturali e artistiche di ampio respiro.
Innovare per il cliente e non avere mai paura di rischiare
La nascita dei Kinder Ferrero è particolarmente indicativa della commovente grandezza decisionale di Michele. L’uovo di cioccolato non poteva rimanere una prelibatezza da gustarsi un solo giorno l’anno, a Pasqua. Per questo Michele Ferrero decise di lavorare alla creazione di qualcosa di più piccolo, che si potesse comprare a poco prezzo ogni giorno, a disposizione di tutte le Valerie del mondo. E in ogni ovetto era stata inclusa una sorpresina, così da incentivare ancora di più il bambino destinatario del regalo.
Innovare è sempre stata la parola chiave per Michele, così come il senso della famiglia e del valore delle festività. Le stesse scatole di cioccolatini venivano vendute incartate da festa, così per far sentire i consumatori come a Pasqua, ma tutto l’anno. Non solo, in un periodo in cui tutti reclamavano il cioccolato fondente, Ferrero promosse il famosissimo slogan “più latte e meno cacao”, motto che conquistò definitivamente il cuore di tutte le Valerie d’Italia.
La dolcezza di un successo mondiale
Attualmente Ferrero Spa è un’azienda da oltre 8 miliardi di fatturato. Il gruppo Ferrero si colloca al 3° posto per fatturato tra le industrie dolciarie mondiali. Globalmente l’azienda ha al suo attivo 30 mila dipendenti. 78 società consolidate a livello mondiale, 22 stabilimenti produttivi. I prodotti Ferrero sono distribuiti in oltre 160 paesi. Nel 2014 il padre della Nutella, secondo la rivista Forbes, si classificava al primo posto come uomo più ricco d’Italia.
Curiosità in pillole
– Bastano sei giorni per produrre una fila di Kinder che, dovesse essere misurata, sarebbe lunga come la ferrovia transiberiana.
– Con le nocciole utilizzate dall’azienda cuneese sarebbe possibile riempire un cesto grande quanto il Colosseo.
– Bastano 6,2 giorni per produrre una fila di Ferrero Rocher lunga quanto la Muraglia Cinese.
– A proposito di peso, la Nutella prodotta in un anno ha lo stesso weight dell’Empire State Building di New York.
– Se si mettono in fila tutti i vasetti di Nutella prodotti in un mese, si ottiene un percorso lungo 1.6 volte la Route 66 americana.
– Il numero di stelle della Via Lattea è uguale al numero di Tic Tac prodotti in quattro anni.
– Ogni anno la Ferrero produce 7 caramelle Tic Tac per ciascun abitante della Terra.