Il cybercrimine è un tema di importanza enorme e le minacce online sono in costante aumento. I consumatori pretendono che la protezione della loro identità digitale sia garantita sempre, e i brand non possono mancare di farlo.
Affinion è stato chiaro a proposito: quasi il 70% dei cittadini italiani coinvolti nel sondaggio si dice preoccupato del furto d’identità sui canali digitali ed è disposto ad acquistare servizi bancari o assicurativi che garantiscano la protezione dell’identità digitale.
Cybercrimine: com’è la situazione in Italia?
Certo è che il cybercrimine continua ad aumentare, moltiplicando le sue varianti come le teste di un Idra pressoché impossibile da eliminare: data breach, hacker, cracker, phishing, si potrebbe andare avanti per ore a elencarli. E dall’ultimo sondaggio condotto da Affinion su un campione di 13mila persone in 12 Paesi facciamo presto a capire come il tema della sicurezza informatica sia di fondamentale importanza per le imprese.
Stando al report il rischio di esporsi a crimini informatici corre di pari passo con la nostra dipendenza da dispositivi connessi e servizi online. I dati che forniamo alle piattaforme con le quali interagiamo usualmente possono essere trovati e sfruttati dai cyber criminali, con danni spesso molto difficili da risolvere. Sicurezza personale, identità, reputazione e molto altro sono in perenne e precario equilibrio.
Ma quali sono gli attacchi informatici che preoccupano di più gli italiani?
In Italia, la preoccupazione relativa al cybercrimine coinvolge il 63% degli intervistati. A impaurirli maggiormente è il furto d’identità (81%), l’hacking sui social media (80%) e le transazioni fraudolente sia bancarie che su carta di credito (71%). Spaventano anche mail, sms e false chiamate (70%), furto dell’account e acquisti online fraudolenti (68%).
Furto dell’identità e dell’account hanno prodotto una preoccupazione crescente mese dopo mese, fino al punto da scalare la vetta dei crimini informatici più temuti.
Cybercrimine: come si tutelano gli utenti?
Molti consumatori non sanno tutelarsi a dovere. Ad esempio, il 33% degli intervistati non capisce che utilizzare la stessa password per più account può rivelarsi pericoloso. La maggior parte di loro (68%) si è avvalso di una protezione software e il 58% ha un firewall attivo. La protezione digitale non è altrettanto garantita. Eppure il furto d’identità è una delle minacce maggiori cui i cittadini sono chiamati a fare i conti e a difendersi.
Non sono molti i brand che dichiarano di potersi difendere in autonomia da un cybercrimine. Appena il 25%. Questo è significativo. I brand hanno bisogno di maggiore consapevolezza in materia di cyber security. D’altra parte, proporre ai propri clienti soluzioni per la protezione dell’identità digitale può rivelarsi essenziale per aumentare l’engagement con loro.