L’Unione Europea ha varato i nuovi standard da rispettare e riportare in ambito sostenibilità e CSR per le aziende. Con le nuove direttive europee si punta infatti a voler uniformare tra tutti i paesi membri tutti i valori da rispettare in ambito Customer Social Relationship.
Unione Europea e Sostenibilità, gli standard ESRS
L’European Sustainability Reporting Standard si articolano in 12 punti ben precisi inerenti alle sfere della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale delle aziende. Con il modello adottato dall’Unione Europea definito “double materiality” perspective, le aziende dovranno riportare:
- Il loro impatto sociale sulle persone e sull’ambiente
- Gli eventuali rischi finanziari legati ai problemi sociali e ambientali
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Le direttive dell’ESRS sono allineate perfettamente con gli standard globali. Le metriche in questione sono ispirate direttamente dai criteri del Global Reporting Initiative e dall’ International Sustainability Standards Board (ISSB).
Requisiti generali, ambiente, responsabilità sociale e governance, queste le quattro categorie che racchiudono i punti da sviluppare nel report aziendale.
I primi dati dovranno essere raccolti a partire da Gennaio 2024 e riportati negli anni a venire da tutte le attività coinvolte.
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Chi presenterà il report sulla sostenibilità
L’Unione Europea imposterà i nuovi obblighi per tutte le grandi imprese e le società quotate in borsa, dato il grosso impatto sia sociale che ambientale. Nel dettaglio, sono coinvolte quelle aziende che contano più i 500 impiegati.
Escluse momentaneamente tutte le PMI che non hanno una quotazione in borsa. Il report aziendale dovrà essere presentato anche alle aziende estere operanti sul suolo dell’Unione Europea.
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CSR, quando presentare il report all’Unione Europea
Gli standard verranno richiesti ai rapporti aziendali a partire da Gennaio 2025 a scaglioni. Inizialmente verranno coinvolte solo le aziende quotate in borsa, le banche e le assicurazioni che coinvolgono al loro interno più di 500 impiegati. In queste, rientrano anche le attività quotate non europee.
Dal 2026 saranno obbligate a presentare il rapporto relativo all’anno precedente tutte le altre imprese aventi più di 500 dipendenti.
Infine, nel 2027 toccherà presentare il rapporto ESRS a tutte le PMI quotate in borsa e operanti nei paesi dell’Unione Europea. In questo caso però, le PMI possono richiedere di rimandare il report entro e non oltre il 2029, tenendo sempre conto dei dati relativi all’impatto avuto nell’anno precedente alla presentazione.
L’obiettivo dell’Unione Europea è far sì che le grandi aziende possano allinearsi sui punti salienti relativi alla sostenibilità e alle politiche CSR, costruendo un unico ecosistema a cui tener conto.
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