Le criptovalute si stanno diffondendo a macchia d’olio tanto nel mondo digitale quanto in quello dell’opinione pubblica che si sforza di capirle fino in fondo. A destare ancora qualche riserbo è il dubbio se investire in queste monete virtuali convenga oppure no.
Criptovalute: vale o non vale la pena investirvi?
Le criptovalute possono essere molto diverse tra loro. Vale o non vale la pena investire su quelle considerate più sicure? Vediamolo insieme partendo dalla moneta digitale per eccellenza: il Bitcoin.
Come funziona il Bitcoin?
Fondamentalmente, chiunque può acquistare un Bitcoin. È sufficiente creare un account e cominciare a formare il wallet, forziere digitale dove custodire la criptovaluta. Il sistema volto a proteggere la moneta virtuale è costituito da codici segreti che possono essere lunghi fino a 100 caratteri alfanumerici. A oggi vi sono numerosi servizi di wallet digitale cui rivolgersi: da Luno, a Coinbase, a Kraken a molti altri. Il servizio viene fornito tramite un’app per smartphone.
Il Bitcoin è una valuta digitale realizzata da computer, e a differenza di altre criptomonete è completamente decentralizzata. Non è soggetta ad alcun controllo, e il trasferimento di denaro da un punto all’altro del mondo è pressoché immediato.
Investire in Bitcoin: sì o no?
Il tasso di cambio del Bitcoin era a dicembre 2016 di 1:1000 dollari. È bastato un anno perché il suo valore aumentasse con una percentuale del 1000%, superando la soglia dei 10 mila dollari a fine novembre 2017. Una simile crescita ha contribuito grandemente a diffondere il nome della valuta digitale anche al di là del settore di riferimento.
Sicuramente l’investimento comporta un basso margine di rischio, perché non vi è alcuna garanzia che la domanda relativa alla moneta virtuale rimanga elevata e costante nel tempo. Il Bitcoin non si lascia influenzare dalle dinamiche di mercato, e la sua offerta non aumenta se aumenta la domanda.
Proliferano le piattaforme di scambio per criptovalute
La nascita di piattaforme di scambio avviene on a daily basis. Sterline, euro e dollari passano attraverso il filtro degli exchange per assumere le sembianze di criptovalute. In Italia stanno prendendo piede sempre più aziende che permettono di riconvertire il denaro virtuale in denaro cartaceo o viceversa. A Roma, Milano, Firenze, Udine e Pisa sono state installate colonnine grazie a cui è possibile eseguire tale operazione.
Acquisti in negozi che accettano i bitcoins e trasferimenti di denaro all’estero a utenti provvisti di wallet sono altrettanto possibili.
Una curiosità sul valore del Bitcoin
La prima transazione in moneta virtuale nella vita di tutti i giorni avvenne il 22 maggio 2010, a opera di un programmatore della Florida di nome Laszlo Hanyecz, che utilizzò 10 mila bitcoin per acquistare due pizze di Papa John’s. All’epoca il valore di quella somma di bitcoin era pari a 30 dollari. Adesso ne varrebbe 82 milioni.
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