Costo roaming? Abolizione a partire da giugno. L’accordo con gli Stati membri dell’Unione Europea è ormai definitivo. La risorsa in gioco? L’abolizione dei costi del roaming prevista per il 15 giugno. Si apre uno scenario particolarmente importante per il settore della telefonia mobile, e un passo avanti che andava compiuto già da parecchio tempo a questa parte.
Costo roaming? Abolizione a partire da giugno
Niente più roaming. Il Parlamento europeo ha approvato con 549 voti a favore, 27 contrari e 50 astensioni l’accordo con il Consiglio volto a stabilire limiti ai prezzi all’ingrosso per l’uso della telefonia mobile. Viene così meno l’ultimo ostacolo all’abolizione dei costi del roaming, il cui avvento ufficiale è stato programmato per il 15 giugno. Non vi saranno più tariffe aggiuntive da pagare per i consumatori intenti a telefonare e utilizzare i dati della rete mobile mentre si trovano in altri Stati dell’Unione Europea.
Da giugno un importante passo avanti
La Commissione lo ha confermato. Si potrà interagire con i propri telefonini liberamente senza la paura di tariffe aggiuntive alla navigazione. Si pagherà lo stesso prezzo sostenuto nel paese di residenza.
Il culmine di una tappa obbligata
Dal 2007 la riduzione dei prezzi del roaming per le chiamate è stata drastica: 92%. Per gli sms si è dovuto attendere il 2009 perché si potesse ottenere una riduzione altrettanto sostanziale. Tra il 2008 e il 2015 il volume del roaming per i dati si è moltiplicato, dato il successo non irrisorio sperimentato dai dispositivi mobile in tutto il mondo.
Consultare mappe, intrattenersi sui Social Media, leggere e inviare email, telefonare e scrivere messaggi a casa sarà ancora più esaltante. Nonostante la solarità di questa rivelazione, le regole dell’Unione Europea hanno avuto modo di chiarire una questione.
Deroghe eccezionali
Nel caso in cui la fine dei costi del roaming in un mercato specifico dovesse portare all’aumento dei prezzi nazionali per i clienti, si potrà far uso di un sistema di deroga eccezionale e temporanea, a carico decisionale dei regolatori nazionali. L’idea di base è la presente: se il cliente ha trascorso un periodo all’estero e ha consumato più dati in un Paese straniero rispetto a quello in cui ha stipulato il contratto, gli operatori possono inviargli un allarme. Il cliente ha in questo modo due settimane di tempo per chiarire la sua posizione. Se continua a rimanere all’estero, l’operatore potrà applicare dei costi aggiuntivi.