Copywriting o content marketing? Qual è la differenza tra queste due strategie? Scoprilo con noi.
Nel campo del digital marketing si usano spesso i termini content marketing e copywriting, spesso intercambiandoli arbitrariamente. Il problema, però, è che queste due discipline sono differenziate. Non si possono usare come sinonimi. Si tratta infatti di termini che indicano ambiti della comunicazione diversi, con obiettivi diversi.
Copywriting o content marketing?
Cominciamo subito col dire che entrambe le strategie sono essenziali per coinvolgere l’utente e spronarlo a compiere un’azione. Passiamo alle definizioni.
Il content marketing pertiene a tutti i contenuti creati per informare e convertire i potenziali utenti in clienti fidelizzati. Il suo ambito d’azione è divisibile in blog, podcast, e-mail marketing, mappe, immagini, infografiche e video. Insomma, tutto ciò che può veicolare un’informazione e aiutare un utente rientra in campo content marketing.
A che serve il copywriting?
Il copywriting sprona l’utente a compiere un’azione specifica. Può trattarsi a volte di un’iscrizione alla mailing list oppure d’altro. Si usa il copywriting per scrivere ads o landing pages, annunci e testi destinati alla vendita di un prodotto o servizio.
Entrambe le strategie si possono combinare tra loro: un contenuto informativo (un blog) dovrebbe infatti avere sempre un invito all’azione all’interno del testo.
Il copywriting è un lavoro creativo che consiste nel generare una conversione. Come tale il copy non deve tenere conto della SEO, ma si deve concentrare sui testi, al fine che siano persuasivi. Un bravo copywriter è uno specialista della materia linguistica trattata, ed è capace di creare testi di qualsiasi natura, purché paghi della possibilità di convincere e spronare all’azione.