L’E-commerce in Italia sta conoscendo una notevole crescita. Le imprese in Italia impegnate in attività di commercio elettronico sono più che raddoppiate negli ultimi sei anni. Adesso si attestano a 16mila unità, un numero che ha potuto beneficiare di una crescita del 118% dal 2010 al 2016. I dati in questione sono stati presi da uno studio elaborato dalla Camera del commercio di Milano sui dati del registro delle imprese.
E-commerce in Italia: un mondo ancora in via di sviluppo
Lo studio ha considerato in gran parte imprese operanti a Roma (1400), Milano (1272) e Napoli (1060). Tra il 2015 e il 2016 le vendite online sono aumentate del 18%. Nonostante la solarità di questa considerazione, l’e-commerce in Italia non è ancora diffuso come converrebbe al suo potenziale.
Alcuni dati sui settori in via di sviluppo
Ad aver subito un significativo incremento è il settore del Food&Grocery, il quale vale da solo 812 milioni di euro, un’ascesa del 37% rispetto al 2016. L’alimentare è la prima voce di spesa per quel che riguarda gli acquisti dei consumatori italiani. L’e-commerce in tale comparto, però, non è ancora sufficiente per potersi dire autonomo e impeccabilmente solido. La crescita è alta, ma il mercato del Food&Grocery incide solo per il 4% del mercato e-commerce nostrano.
HealthCare destinato ad aumentare
Oltre all’alimentare, anche l’HealthCare è un settore potenzialmente d’impatto, con un valore di 104 milioni di euro e una crescita del 26%. L’incidenza degli acquisti online rimane pari allo 0,5% del totale acquisti Retail del settore, una cifra che sbiadisce se posta a confronto con i mercati e-commerce internazionali di paesi come Regno Unito (8%) o Francia (6%).
I margini di crescita sono ampi, al pari dei vantaggi di cui ciascuna azienda può beneficiare, consumatori compresi. Basti pensare al fatto che l’Italia figura al primo posto tra i paesi in cui è possibile risparmiare di più confrontando i prezzi prima di effettuare un acquisto online. Il risparmio medio è del 36,5%.
Prospettive legate all’immediato futuro
Il mondo sarà sempre più connesso e digitalizzato. E questo per un Paese come l’Italia dev’essere uno stimolo a investire in progetti e settori innovativi quali IOT e Intelligenza Artificiale. Malgrado la crescita rispetto agli altri Paesi del mondo sia piuttosto lenta e frenata da infrastrutture ancora obsolete e una politica disomogenea sotto più di un aspetto, ciò non toglie che il mercato digitale italiano è pieno di risorse da valorizzare. L’Internet Of Things è esattamente una di queste risorse. Lo scopo centrale dell’IOT è di semplificare la vita alle persone, automatizzando processi manuali e connettendo tra loro un’infinità di oggetti: basti pensare alla creazione di strade intelligenti in grado di comunicare con le auto, con i semafori o la segnaletica, così per ottimizzare il traffico.