Gli smartphone stanno cambiando il modo di vivere e intendere una città. Ma come? A quali mutamenti faremo da testimoni nel prossimo futuro?
Non è un mistero che brand e imprese stiano raccogliendo i nostri dati in maniera sempre più marcata e mirata. E il motivo è chiaro: incrementare la customer experience e perfezionare le strategie di promozione online. Ma avere a disposizione quintali di dati grandi e piccoli (i cosiddetti small data, tenuti sotto osservazione dall’esperto di Neuromarketing Martin Lindstrom) ubbidisce anche all’obiettivo di pensare, creare ed esperire una città. Non per niente sempre più voci e articoli di giornali titolano apertamente le seguenti parole: il futuro sarà delle smart city: città connesse e intelligenti.
Pensiamo a come gli smartphone hanno contribuito a modificare le nostre abitudini esistenziali o quotidiane. Nulla vieta di domandarci in che modo le città del futuro dipenderanno da questi mobile devices.
Come cambiano le città gli smartphone
Il confine tra la sfera pubblica e quella privata si assottiglia sempre di più. Pensiamo a chi utilizza gli smartphone quando cammina per strada. Nel farlo si dedica ad attività che possono in qualche modo incrinare la sua privacy (telefonare in pubblico, ad esempio). Stiamo assistendo a un progressivo cambiamento di prospettiva nei confronti degli spazi pubblici. A plasmarlo sono abitudini di comportamento che si trascinano dietro il nostro modo di vivere quando siamo da soli nel nostro ambiente privato. Spazi che non hanno nulla a che vedere con la nostra casa, ambiente privato par excellance, si stanno conformando al nostro desiderio di sentirci a casa ovunque ci capiti di andare.
Nel 2014, National Geographic aveva fatto realizzare una pista sulla Diciottesima Strada di Washington perché la percorressero coloro che utilizzavano uno smartphone mentre camminavano. Da Washington l’idea rimbalzò fino a Chongqing, nella Cina del sud-ovest, con le cosiddette cellphone lanes: un segno particolarmente vivido di come l’architettura urbana finirà per adattarsi ai dettami della Digital Transformation.
Progetti europei sotto il segno dell’ambient marketing
Dalla Cina all’Europa, e di preciso in Baviera, ad Augusta, si sta pensando di affrontare la questione relativa alla nostra dipendenza da smartphone in molti modi diversi. Uno tra questi ha a che fare con l’installazione di luci semaforiche a terra. Esse sono pensate per chi non si rassegna a staccare la testa dallo smartphone e la tiene china anche quando cammina o attraversa la strada. Iniziative legate all’ambient marketing si stanno diffondendo a macchia d’olio in tutta Europa, Italia compresa. L’ambient marketing si propone di diffondere strategie di comunicazione volte a portare consapevolezza sull’uso della tecnologia tanto al chiuso quanto all’aperto. Uno dei progetti portati avanti da questa iniziativa si può notare a Bolzano, dove sui pali della luce sono stati montati degli speciali paracolpi per impedire agli smartphone-addicted di sbattervi contro.
Nel prossimo futuro assisteremo a esperimenti, progetti e soluzioni sempre più adattive e “smart”, pensate per un’umanità iperconnessa. Fino a che punto oseremo spingerci?