Parliamo di Clubhouse. Hai già sentito parlare di Clubhouse? La piattaforma si sta facendo strada nel denso e perturbato panorama dei social media, e pare non conoscere freni alla sua espansione.
Cos’è Clubhouse?
La piattaforma è un social media che permette di creare contenuti esclusivamente audio. Si tratta in altre parole di uno spazio in cui le interazioni tra utenti sono organizzate in chat a tema in cui si parla e ci si ascolta. Un’altra caratteristica che lo rende interessante è questa: non si può accedere alla piattaforma liberamente, ma dietro invito. Si può comunque cominciare a registrarsi creando un account che verrà poi utilizzato una volta invitati.
Il format promosso dal canale si configura adatto a sviluppare le occasioni di networking, nonché a stimolare le conversazioni di gruppo. Le persone hanno modo di confrontarsi in merito a una pluralità di argomenti, entrando di fatto a far parte di community nelle quali sentirsi incluso.
Un social esclusivo
Abbiamo detto che una caratteristica di Clubhouse è nella sua esclusività. Di conseguenza, niente di ciò che viene detto all’interno della piattaforma può essere scaricato o condiviso. La polici lo vieta.
Il social media venne creato dall’imprenditore della Silicon Valley Paul Davison, e dall’ex dipendente di Google Rohan Seth. A maggio 2020, forte di appena 1500 iscritti, fu valutata 100 milioni di dollari. E i finanziamenti sono sull’ordine dei 12 milioni di dollari (Andreessen Horowitz).
Chi lo usa?
Un aspetto che testimonia la popolarità dell’app è legato alla presenza di molte celebrità tra gli iscritti. Gente del calibro di Oprah Winfrey, Drake e Ashton Kutcher conversano cotidie sulla piattaforma. La possibilità di partecipare a queste conversazioni è il lume che attira l’attenzione degli utenti, affascinandoli.
Il suo modello di business funziona, tant’è vero che adesso gli utenti iscritti risultano 600mila. Chiunque vuole pascersi di una fetta di popolarità e condividere lo spazio con un VIP.