Cloud e Italia: una strada in discesa. L’Italia è uno dei Paesi europei dove i servizi in Cloud hanno avuto modo di svilupparsi e trovare un linguaggio autonomo e definito con particolare tenacia e felici aspettative per il futuro. A rivelarlo è un recente rapporto a opera di RackOne.
Cloud e Italia: una strada in discesa
Stando al rapporto, il 40% delle aziende utilizza servizi Cloud, in rapporto alla media europea del 19%. Nonostante questa curiosa e significativa percentuale, non sono pochi gli imprenditori e le imprese che stentano ancora a capire l’importanza di questi strumenti; vuoi per un’inadeguata conoscenza a riguardo, vuoi per la diffidenza nei confronti delle procedure di sicurezza a loro carico.
Che cos’è il Cloud?
Il Cloud può essere facilmente definito come uno spazio di archiviazione personale al quale si può accedere ovunque e in qualsiasi momento. E’ sufficiente agganciarsi a una qualunque connessione a Internet e il sistema sincronizza da sé tutti i file in un’unica locazione. Inutile dire che questo servizio elimina alla radice il problema di doversi far carico di dispositivi esterni (chiavette, hard disk, ecc.); che possono essere facilmente perduti o dimenticati da qualche parte risultando in un doppio disastro per i file che ci si era tanto premuniti di salvare. Se disponete di un’indirizzo e-mail di Google o di Microsoft, avete già a disposizione un Cloud Storage da riempire di tutto ciò che vi occorre; in caso contrario, potrete facilmente utilizzare applicazioni gratuite come Dropbox, iCloud, Amazon Cloud Drive per assolvere la medesima funzione.
Cloud in Italia:
Secondo la ricerca elaborata da RackOne, DataCenter con sede a Venezia, il 40% delle aziende acquistano servizi gestiti in Cloud; un risultato che fa del nostro Paese il secondo attualmente in Europa per utilizzo, dietro solo la Finlandia (51%). La maggior parte dei servizi acquistati pertengono a e-mail, hosting di database, software specifici per ufficio e per la finanza. I vantaggi che il Cloud può offrire sono innumerevoli: dalla maggiore flessibilità dei sistemi, a una migliore e ragionata gestione dello spazio, a un risparmio in termini di costi esemplarmente elevato.
Perché il Cloud ancora non attecchisce del tutto?
Principalmente, per una questione di sicurezza. Chiunque sia impegnato in attività online rema intorno all’idea generalmente condivisa che i dati (qualunque tipo di dato) sono quanto di più prezioso si debba proteggere e conservare. Leggi e policy di sicurezza servono esattamente a questo scopo, garantire una protezione fattiva e sicura alle informazioni che vengono scambiate tra clienti e imprese.
Quando si utilizzano tali servizi, tutte le informazioni sensibili vengono gestite dalle pratiche di sicurezza del service provider, il quale deve necessariamente essere fidato e garantire la protezione sì tanto richiesta ed essenziale.
Nonostante i più che condivisibili dubbi e incertezze sul tema della sicurezza, non ci piove che la tecnologia Cloud sia destinata a mietere sempre più consensi non soltanto tra le imprese, ma tra tutti coloro che sono soliti servirsi del Web a livello quotidiano, clienti come utenti anonimi interessati a conservare i propri dati in maniera sempre più comoda e digitalizzata.