Facebook Study è un’app che paga per conoscere i nostri dati ogni volta che utilizziamo uno smartphone. Di che si tratta? Quanto incide sulla trasparenza promossa dalla piattaforma social numero uno al mondo?
Che cos’è Facebook Study? Come funziona?
Saresti propenso a fornire i tuoi dati personali se Facebook promettesse di pagarti? Se rispondi sì alla domanda continua pure a leggere. La piattaforma ha rilasciato qualche settimana fa una nuova app chiamata Study.
Facebook Study è per Android e il suo obiettivo è di effettuare ricerche di mercato per studiare il modo migliore di ottimizzare Facebook e i prodotti della piattaforma. Nonché di analizzare i comportamenti d’uso delle app presenti sui device dei consumatori.
Come tale non si discosta molto da Facebook Research, strumento di raccolta dati fallimentare perché aveva permesso l’accesso a minorenni. A seguito dei numerosi cambiamenti legati al tema privacy la dirigenza di Facebook ha capito che bisognava modificare alcune cose. Il risultato è Facebook Study. L’app si propone di utilizzare una strategia di raccolta dati meno invasiva e più rispettosa della privacy altrui. Ma come funziona?
Attenzione alla privacy
Il social media pubblica annunci pubblicitari per spronare le persone a registrarsi al programma. L’App si scarica da Google Play, ma solo in seguito all’approvazione della registrazione tramite Applause, partner di Facebook per le ricerche di mercato. Una volta approvata la registrazione, gli utenti avranno accesso alla descrizione del funzionamento dell’app, comprese le informazioni che verranno raccolte. Lo strumento indagherà sul modo dell’utente di interagire con le app presenti sul suo device, raccogliendo informazioni specifiche su: tempo di utilizzo, tipo di device, rete e paese di appartenenza.
Nessun dato identificativo verrà registrato. Ed è previsto un compenso economico per coloro che accettino di registrarsi. Le cifre però non sono ancora chiare. Attualmente l’app verrà lanciata negli Stati Uniti e in ndia. Un requisito necessario per usufruire del servizio è di possedere un account PayPal sul quale verrà poi versato il compenso.
Si capisce che Facebook sta lavorando per trovare il modo di raccogliere i dati degli utenti in maniea trasparente e innocua. Una cautela che non può non essere condivisibile, dato il precedente di Cambridge Analytica.