Giancarlo Bonzo, amministratore delegato del Centro Congressi Unione Industriale di Torino apre il sipario sulla kermesse culturale.
Caffè letterari 2020, il primo ciclo avrà inizio lunedì 17 febbraio.
Il ringraziamento per il prezioso sostegno, ancora una volta, è diretto a importanti realtà territoriali quali Lavazza e Reale Mutua Assicurazioni e il ciclo di eventi è offerto con il patrocinio della Regione Piemonte, Città di Torino e Camera di Commercio.
“Al via il primo ciclo dei Caffè Letterari 2020 – dichiara Giancarlo Bonzo, amministratore delegato del Centro Congressi Unione Industriale di Torino – che apre il sipario su un anno importante, ricco di novità e tante buone aspettative. L’insostituibile collaborazione di realtà culturali del territorio e il continuo e importante sostegno del nostro pubblico garantiscono, come sempre, un’ottima sinergia nell’organizzazione di ogni singolo evento.
Anche quest’anno ci attendono grandi sorprese, con la speranza di rendere speciale ogni momento trascorso insieme. Qualche breve anticipazione? Il primo incontro vorrà essere un omaggio a un brillante giornalista, Mario Calabresi, proprio nel giorno del suo compleanno! E ancora le parole dei nostri autori, in alcuni incontri, saranno accompagnate da esibizioni musicali dal vivo e da letture coinvolgenti.”
Il primo appuntamento con i Caffè letterari 2020 vedrà la presenza di Mario Calabresi e Federica Furino.
Il primo appuntamento cadrà di lunedì 17 febbraio alle ore 15.00. Protagonista dell’incontro pomeridiano l’ex Direttore de La Stampa e di Repubblica, Mario Calabresi e il suo nuovo libro “La mattina dopo”, edito da Mondadori; con lui una talentuosa collega, Federica Furino, giovane penna di una delle riviste più amate dal mondo femminile: ELLE.
La “Mattina dopo” è un romanzo, ma è anche una preziosa raccolta di testimonianze che raccontano il vuoto che tutti viviamo il giorno dopo un grande dolore, o abbiamo vissuto almeno una volta nella vita.
“La mattina dopo” di Mario Calabresi racconta cosa vuol dire ricominciare dopo una fine.
«Sono anni che mi interrogo sul giorno dopo. Sappiamo tutti di cosa si tratta, di quel risveglio che per un istante è normale, ma subito dopo viene aggredito dal dolore». Quando si perde un genitore, un compagno, un figlio, un lavoro, una sfida decisiva; quando si commette un errore, quando si va in pensione o ci si trasferisce, c’è sempre una mattina dopo. Un senso di vuoto, una vertigine. Che ci prende quando ci accorgiamo che qualcosa o qualcuno che avevamo da anni, e pensavamo avremmo avuto per sempre, improvvisamente non c’è più.
Un nuovo inizio raccontato da chi “una mattina dopo” l’ha vissuta, Mario Calabresi.
Perché dopo una perdita o un cambiamento arriva sempre il momento in cui capiamo che la vita va avanti, sì, ma niente è più come prima, e noi non siamo più quelli di ieri. Un risveglio che è inevitabilmente un nuovo inizio. Una cesura dal passato, un da oggi in poi. Nelle pagine del libro sono presenti anche spaccati del nostro Piemonte, con forti legami alla vita stessa dell’autore, anche lui costretto a vivere una mattina dopo; costretto a ricostruire un domani e a ricollocare ogni pezzo al suo posto. La sua come quelle dei tanti altri protagonisti sono storie accomunate da forti sentimenti di speranza, di resilienza, ma anche di coraggio.
E così Mario Calabresi dichiara: «il giorno dopo finisce quando i conti sono regolati, quando ti fai una ragione delle cose e puoi provare a guardare avanti, anche se quel davanti magari è molto diverso da quello che avevi immaginato».
Antonio Forcellino presenterà il terzo volume della sua trilogia, la critica Arabella Cifani a colloquio con l’autore. Il secondo appuntamento di Caffè letterari 2020.
Il 24 febbraio ore 15.00 Antonio Forcellino, tra i maggiori studiosi di arte rinascimentale, restauratore di opere di valore assoluto – tra i quali il Mosè di Michelangelo e l’Arco di Traiano – membro del Comitato per le celebrazioni dei 500 anni della morte di Leonardo da Vinci promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, presenterà il terzo volume della sua trilogia dedicata ai protagonisti dell’arte cinquecentesca.
A 500 anni dalla morte di Raffello, l’omaggio dello studioso d’arte e scrittore Antonio Forcellino.
“Il fermaglio di perla: la grazia di Raffaello”, edito da Harper Collins è uscito nel 2020, anno d’anniversario dei 500 anni dalla morte di Raffaello avvenuta il 6 aprile del 1520. L’opera in oggetto segue le due precedenti: “Il cavallo di bronzo: l’avventura di Leonardo” e “Il colosso di marmo: l’ardore di Michelangelo”. A colloquio con l’autore, Arabella Cifani che svolge, da oltre trent’anni, intensa attività nei campi della critica e storia dell’arte a livello nazionale ed internazionale.
“Il fermaglio di Perla: la grazia di Raffaello”, il romanzo.
Il romanzo inizia nel febbraio 1519. Mentre la morsa del gelo sta allentando la sua presa su Roma, Raffaello Sanzio cammina lungo il Tevere di buon mattino. Ammira l’azzurro del cielo, che sembra una tela e come sempre cerca di immaginare che pigmenti userebbe per riprodurre quel tono particolare di colore. Smalto, lapislazzuli e una punta di viola. Sta dipingendo la loggia del palazzo di Trastevere di Agostino Chigi, il banchiere più ricco di Roma.
L’arte di Raffello e le sue amanti.
Ha chiamato a lavorare per lui le migliori maestranze d’Italia per consegnare in tempo la Loggia di Psiche sotto la quale dovrà svolgersi il matrimonio fra il banchiere Chigi e la Duchessa di Urbino. Una cerimonia che deve celebrare l’affermazione in Europa dell’unione amorosa. Ma il lavoro non è l’unica attività di Raffaello: le sue amanti, prima fra tutte la Fornarina, e le cortigiane di Roma sono le protagoniste delle notti dell’artista e della festa continua in cui vive l’Urbe.
La giovane scrittrice Marilù Oliva e Simonetta Rho, giornalista RAI, protagoniste dell’appuntamento del 2 marzo.
L’appuntamento successivo, lunedì 2 marzo ore 15.00, vede protagonista una giovane scrittrice, saggista e docente di Lettere, Marilù Oliva. Insieme a lei la giornalista RAI, Simonetta Rho, curatrice della rubrica Petrarca. L’autrice collabora con diverse riviste ed è caporedattrice del blog letterario Libroguerriero. “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre”, edito da Solferino, è un racconto che affonda le sue radici in una delle opere più famose al mondo. Tutti conosciamo la storia di Ulisse, ma quella è solo la sua versione. Ora, parlano le donne.
L’Odissea raccontata per quadri e dalle donne protagoniste.
In questo libro ritroviamo L’Odissea raccontata per quadri, in prima persona dalla voce delle protagoniste. C’è Calipso che deve lasciar andare Ulisse sebbene ne sia innamorata, c’è Nausicaa seduttrice immatura ma pericolosamente potente, c’è Circe dominatrice che disprezza gli uomini, ma allo stesso tempo ne ha bisogno; ci sono anche le Sirene incantatrici e distruttrici, c’è Euriclea la nutrice e naturalmente Penelope la sposa in attesa.
Voce a Calipso, Nausicaa, Circe, le sirene, Euriclea e Penelope a Caffè letterari 2020.
Ciascuna narra la sua parte della celebre epica, portando il proprio, inedito, punto di vista e ribaltando la prospettiva unica dell’eroe maschile nella polifonia del femminile. E tra l’una e l’altra donna parla Atena; la dea ex machina, sprona sia Telemaco sia Ulisse a fare ciò che devono: la voce della grande donna al fianco di ogni grande uomo. Un curioso e riuscito alternarsi di punti di vista che fa vibrare di nuova vita un classico immortale, rendendolo accessibile a un pubblico più vasto e combinando spessore narrativo, valore didattico, e uno sguardo universale sulla varietà e sulla verità dei sentimenti.
Lunedì 9 marzo: quarto appuntamento di Caffè letterari 2020.
Durante il quarto appuntamento, lunedì 9 marzo ore 15.00, Elena D’Ambrogio Navone, a colloquio con il Professore Gianni Oliva, presenterà “Le notti di Kos”, pubblicato da Cairo Editore; il romanzo parla di storie al femminile di una famiglia nel dopoguerra, sullo sfondo di paesaggi italiani e greci. Con loro, in veste di moderatore, Marco Castelnuovo, direttore dell’edizione torinese del Corriere della Sera.
“Le notti di Kos”, il romanzo di Elena D’Ambrogio Navone.
La storia racconta di Igea, che non ha ancora diciotto anni quando nel 1945, fra gli sconvolgimenti che segnano la fine della seconda guerra mondiale, viene trascinata lontano dalla sua terra, fino a un campo di concentramento in Italia. Lei, figlia di un italiano e di una greca, e sposata contro la sua volontà a un italiano, nella drammatica nuova situazione vive nel ricordo di un tempo più bello e sereno; quello trascorso nella sua isola, Kos, con Miliò, la nonna, nata su una barca in una notte di tempesta.
La forza delle radici nella storia di Igea ne “Le notti di Kos”.
È Miliò ad aver tramandato alla nipote la sua cultura isolana, legata alla natura. Un alone di magia circonda la sua particolare sensibilità: aiutare il prossimo è il suo dono. La forza di queste radici si rivelerà essenziale per Igea, anche dopo la fine del conflitto. Dopo anni di matrimonio accanto a un marito assente, infatti, arriverà il grande amore, il sentimento travolgente capace di farla diventare donna. Ma la relazione che per lei cambia ogni cosa per lui è solo un’avventura… E tante saranno ancora le vicissitudini prima che il destino si riveli, finalmente, benevolo. Tornata sulla riva del mare, Igea potrà rinascere nella sua vera essenza.
Caffè letterari 2020 e musica, lunedì 16 marzo con il giovane e talentuoso musicista Gregorio Fracchia.
Lunedì 16 marzo, ore 15.00 sarà un Caffè Letterario musicale: protagonista Gregorio Fracchia, iovanissimo e talentuoso musicista, classe 1996, suona la chitarra da quando ha 6 anni. Diplomato con lode al Conservatorio di Torino, si esibisce regolarmente in festival di musica in Italia e all’estero (in particolare in Spagna); è stato chiamato più volte anche su Radio Vaticana e Radio 24. A dialogare con l’esordiente autore, Enrica Melossi – consulente editoriale e già docente di Economia dei Beni Culturali alla Scuola di Specializzazione della Statale di Milano – su un noir a sfondo musicale, “L’altro suono dell’ombra”, edito da Mondadori Electa.
“L’altro suono dell’ombra” di Gregorio Fracchia.
Il romanzo si svolge dietro le quinte della colta e discreta società torinese, tra le mura ovattate del Conservatorio e i salotti ben frequentati. È lì che ha origine la complicata storia della pubblicazione di uno spartito inedito, che dà l’avvio all’intera vicenda criminale, quando un anonimo docente di Conservatorio muore di morte violenta.
L’indagine condotta da un’avvenente Pubblico Ministero e da Andrés Segovia, il celebre chitarrista, arriva a smascherare gli oscuri traffici di un gruppo di affaristi che usano una fondazione di studi scientifici come copertura per i loro loschi maneggi.
Un’esibizione live del giovane Fracchia completerà il viaggio del pubblico.
…Ma le sorprese non sono finite e un’esibizione dal vivo dello stesso autore-chitarrista accompagnerà il pubblico in un viaggio inedito in compagnia dell’inseparabile chitarra classica di Gregorio.
Ultimo appuntamento, lunedì 23 marzo con una giornata dedicata ai ricordi e all’identità nazionale. Marcello Sorgi e Alberto Sinigallia, per la giornata di chiusura dei Caffè letterari 2020.
L’ultimo appuntamento del primo ciclo dei Caffè Letterari, lunedì 23 marzo ore 15.00, cambia veste e da palcoscenico musicale si trasforma in luogo di ricordi legati all’identità e alla storia nazionale.
Marcello Sorgi, noto giornalista de La Stampa, dialogherà con il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Alberto Sinigaglia. A coronare un appuntamento conclusivo così importante, l’intervento di Stefania Craxi, la figlia del protagonista del libro “Presunto colpevole. Gli ultimi giorni di Craxi”, edito da Einaudi.
Bettino Craxi protagonista del libro “Presunto colpevole. Gli ultimi giorni di Craxi” e al centro dell’intervento della figlia Stefania a Caffè letterari 2020.
Un’opera dedicata a Bettino Craxi, una figura che ha contribuito a creare l’immagine dell’Italia di oggi e che Sorgi racconta focalizzando l’attenzione sugli ultimi suoi giorni di vita ad Hammamet; il tutto in una trama ricca di rivelazioni e racconti inediti. Tra questi, in particolare, l’episodio della morte del leader socialista restituito, appunto, dalle parole della figlia e dello stesso giornalista.
L’ultimo appunto di Craxi e le domande sulle sue vicende di vita.
Degno di nota anche l’appunto, l’ultimo, trovato sotto il letto al ritorno dal funerale: “In questo processo, in questa trama d’odio e di menzogne, devo sacrificare la mia vita per le mie idee. La sacrifico volentieri. Dopo quello che avete fatto alle mie idee, la mia vita non ha più valore. Sono certo che la storia condannerà i miei assassini. Solo una cosa mi ripugnerebbe; essere riabilitato da coloro che mi uccideranno.”
Fare chiarezza a vent’anni dalla morte di Bettino Craxi è l’intento del libro di Marcello Sorgi.
Tantissime domande ancora si alternano sulle vicende di vita del leader politico, molte delle quali ancora senza risposta. Il nuovo libro di Marcello Sorgi nasce proprio con l’intento di fare chiarezza, o per lo meno di farne il più possibile; restituendo a tutti – a vent’anni dalla morte del leader socialista – un’immagine più umana, vulnerabile e reale di un uomo politico di grande rilievo.
Il biglietto d’ingresso valido per una persona, potrà essere scaricato, previa registrazione al sito www.centrocongressiunioneindustriale.it, alla voce “Biglietti e accrediti”. Gli incontri si terranno presso il Centro Congressi, Via Vela 17 – Torino. Per informazioni è possibile telefonare allo 011/57.18.277.